Home C'era una volta Il volo Air France 447 scompare nell’oceano

Il volo Air France 447 scompare nell’oceano

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Lunedì 1° giugno 2009 il volo Air France 447 scompare nel nulla insieme al carico e alle persone trasportate.

Un volo intercontinentale

L’aereo, un vettore di linea internazionale in servizio dall’aeroporto Galeão di Rio de Janeiro all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi durante il volo si perde senza lasciare traccia sopra l’oceano Atlantico. È un Airbus A330-200 della compagnia aerea Air France, registrato con la sigla F-GZCP, con 216 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio a bordo. Il 2 giugno i mezzi di comunicazione danno notizia che le squadre di ricerca avrebbero ritrovato di alcuni resti. In realtà il materiale rinvenuto non ha alcuna attinenza con l’aereo scomparso.

Un difficile recupero

Nei giorni successivi vengono recuperati 51 corpi e alcuni rottami galleggianti. Le ricerche si concludono ufficialmente il 27 giugno 2009. Le indagini, durate complessivamente tre anni, sono inizialmente ostacolate dalla mancanza di testimonianze oculari e di tracce radar attendibili, oltre che dalla difficoltà di recuperare i resti del velivolo e le scatole nere, individuate e recuperate dal fondo dell’oceano soltanto due anni dopo l’incidente, nel maggio 2011.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".