Home Green World In Nepal i nuovi droni anti-bracconaggio

In Nepal i nuovi droni anti-bracconaggio

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Il bracconaggio -e cioè la suddetta ‘caccia di frodo’- è una pratica molto diffusa nel mondo, soprattutto in quei paesi che ospitano grandi concentrazioni di fauna spesso residente in aree protette. Molti sono i provvedimenti presi nei vari paesi per combattere questa brutale attività i quali però non sempre producono i risultati sperati. Molto spesso, per esempio, dietro la continua mattanza delle specie protette, vi è la compiacenza di personale corrotto.
Il Nepal è un esempio calzante quando si parla di bracconaggio.

Droni contro il bracconaggio

Caratterizzato da vaste pianure e imponenti catene montuose – come quella dell’Himalaya – il Nepal ospita migliaia di specie animali. Tra queste molte sono in via d’estinzione e si vedono continuamente minacciate dagli obiettivi pretenziosi dei cacciatori di frodo. Il Nepal però è anche uno dei paesi testimoni dell’avanzare della tecnologia green.

Per combattere la piaga del bracconaggio, alcuni scienziati hanno recentemente dato vita ad un guardiano immune alla corruzione e alle intemperie ambientali. Si tratta dei nuovi droni del WWF, piccoli velivoli (senza pilota a controllo remoto) che sono in grado di sorvolare -con un’autonomia di circa 45 minuti e di 25 km- le zone da proteggere, registrando con una piccola telecamera tutto ciò che accade sotto di loro. Il loro compito è infatti di individuare movimenti sospetti e di scovare ospiti indesiderati.

Vantaggiosi – data la vastità delle aree protette- e molto economici, due di questi mini aeromobili verranno presto introdotti nel parco nazionale di Chitwan, residenza di alcuni degli animali più rari del mondo. Anil Manandhar, rappresentante regionale di WWF Nepal, ha sottolineato l’importanza di queste nuove tecnologie in quanto capaci di “monitorare le specie più importanti del paese e di tenere a freno il commercio illegale e l’uccisione di animali selvatici”.