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Iperion per la tutela delle opere d’arte

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Iperion

Si chiama Iperion ed è la nuova rete mobile che tutelerà le opere d’arte. Si tratta di un progetto di collaborazione che sfrutterà la più avanzate tecnologie per il restauro e la conservazione del nostro patrimonio artistico. Il tutto è nato grazie alla collaborazione tra Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Instm) e Opificio delle Pietre Dure (Opd).

Iperion, un progetto per la conservazione delle opere d’arte

L’obiettivo del progetto è analizzare le opere d’arte con le ultime tecnologie. Ed il progetto italiano è solo parte di un più complesso ambito che coinvolge la rete europea per i beni culturali in quello che è il più importante programma di ricerca mai promosso in Europa, Horizon 2020.

I super tecnici si serviranno di attrezzature sofisticate, come la fluorescenza X, che consente di osservare la composizione di un materiale, o come per l’analisi Raman che arriva sino al dettaglio delle molecole o la Spettroscopia di assorbimento infrarosso che analizza gli strati molecolari.

Iperion coinvolge 25 Paesi con ricercatori a servizio, in tutti i sensi, dell’arte e con tecniche ad hoc sviluppate a laboratorio.

Venticinque Paesi coinvolti nella ricerca

Le prime prove ‘sul campo’ hanno riguardato da vicino lo stato di conservazione del Mosaico di Alessandro, della casa del fauno di Pompei, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Gli altri interventi per il 2014-2015 riguarderanno alcuni dipinti di Pollock nel Guggenheim di Venezia, la pala di San Bernardino di Piero della Francesca della Pinacoteca di Brera a Milano, il Trittico del Maestro dei Fogliami Ricamati nella chiesa di Polizzi Generosa, così come opere del Divisionismo italiano alla Gnam di Roma, l’Incontro dei pellegrini con Papa Ciriaco di Vittore Carpaccio nella Galleria dell’Accademia di Venezia o le pitture murali della chiesa rupestre di Sant’Angelo di Casalrotto.

Tutte opere che, ora, verranno monitorate grazie ad una sofisticatissima tecnologia e grazie al progetto Iperion.