Home C'era una volta Isidore Barbarin, fedele al jazz delle origini

Isidore Barbarin, fedele al jazz delle origini

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Il 24 settembre 1872 nasce a New Orleans, in Louisiana, Isidore Barbarin, padre di Louis e di Paul suonatore di mellophon, corno e tuba, uno dei protagonisti del jazz delle origini.

A diciassette anni con la Onward

Nel 1889 a soli diciassette anni entra a far parte della Onward Brass Band con la quale resta fino al 1898. Successivamente suona nella prestigiosa Excelsior Brass Band diretta da Theogene V. Baquet, una formazione nella quale si avvicendano musicisti del calibro di Lorenzo Tio, John Robichaux, James Williams, George Baquet e Alphonse Picou.

Non si cambia stile

Chiusa l’esperienza con la Excelsior passa all’altrettanto celebre Tuxedo Brass Band di cui fanno parte i cornettisti Joe Howard e Louis Dumaine e il clarinettista Alphonse Picou che è già stato suo partner nella Excelsior. Di fronte all’irrompere sulla scena jazz di nuovi stili rifiuta di adeguarsi e continua imperterrito a darsi da fare nei locali di New Orleans. Dopo la seconda guerra mondiale in pieno clima New Orleans Revival, ha avuto l’opportunità di tornare alla ribalta. Muore a New Orleans il 2 giugno 1960

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".