Home C'era una volta Italia Vaniglio, una voce da jazz

Italia Vaniglio, una voce da jazz

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Il 18 gennaio 1926 a Pola, oggi in Croazia, nasce la cantante Italia Vaniglio, all’anagrafe Itala Vaniglio.

Il debutto a quattordici anni

È soltanto quattordicenne quando fa il suo debutto nell’avanspettacolo e nel 1942, a soli sedici anni, diventa popolarissima con l’orchestra di Alberto Semprini interpretando canzoni come L’usignolo triste e Nebbia. Interprete swing di grande talento dopo la fine del secondo conflitto mondiale e la Liberazione riprende a cantare con il Trio Gambarelli dai microfoni di Radio Tricolore. Il suo repertorio è prevalentemente impostato su canzoni jazzistiche e swingate.

L’esibizione con Duke

Ha anche l’occasione di esibirsi con l’orchestra del grande Duke Ellington in una sua fortunata tournée italiana. Nei primi anni Cinquanta pubblica con l’orchestra del Maestro Piero Rizza brani divertenti come Ho un sassolino nella scarpa e Mamma voglio anch’io un fidanzato. Nel 1953 interrompe l’attività per sposare l’attore Febo Conti ma successivamente ritorna a cantare con musicisti illustri come il chitarrista Franco Cerri o i jazzisti Glauco Masetti e Romano Mussolini. Muore a Desenzano del Garda il 20 dicembre 2012.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".