Home C'era una volta James Taylor, cantautore colto e creativo

James Taylor, cantautore colto e creativo

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Il 12 marzo 1948 nasce a Boston James Taylor. Figlio di un decano della Medical School dell’Università del North Carolina di antiche origini scozzesi, come i fratelli Alex, Livingstone, e Hugh e la sorella Kate impara ad amare la musica dalla madre, soprano al New England Conservatory of Music.

Scritturato dai Beatles

A soli quindici anni, con il suo amico Danny “Kootch” Kortchmar, vince un concorso per dilettanti accompagnandosi con la chitarra e, dopo un periodo passato alla Milton Academy di Boston, si unisce con il fratello Alex ai Faboulous Corsairs. Più tardi, in preda a una grave depressione, complicata dall’incontro con l’eroina, decide di farsi ricoverare per nove mesi nel McLean Hospital di Belmont nel Massachusetts. Dopo essere stato dimesso se ne va a New York dove ritrova sia l’eroina che il suo vecchio amico Danny Kootch, col quale si unisce ai Flyng Machine. Trasferitosi a Londra nel 1968 riesce addirittura a farsi scritturare dalla Apple, l’etichetta dei Beatles per la quale pubblica il suo primo album, James Taylor, prodotto da Peter Asher, uno dei componenti del duo Peter & Gordon. Deluso dai risultati James torna negli Stati Uniti e in breve finisce in un nuovo ospedale psichiatrico, l’Austin Rigg di Stockbridge.

La guida di Peter Asher

Uscito anche da questa esperienza James si rifugia sulla West Coast e nel dicembre del 1969, sotto l’attenta guida di Peter Asher, divenuto nel frattempo suo manager, torna in sala di registrazione per la Warner Brothers,. Il risultato del suo lavoro è Sweet baby James, un album del 1970 che ottiene un successo straordinario e nel breve volgere di un anno ne fa uno dei cantanti più idolatrati dal pubblico. Analoga accoglienza viene riservata l’anno dopo a Mud slide slim and the blue horizon un album realizzato con collaborazione di Joni Mitchell e di Carole King, mentre qualche perplessità suscita il frettoloso One man dog del 1972. Dopo la pubblicazione dell’album James Taylor and the original Flying Machine James, che sempre nel 1972 ha sposato Carly Simon da cui si separerà negli anni Ottanta, si concede un lungo periodo di riposo fino al 1974 quando pubblica l’album Walking man. Il rapporto con la Warner è però agli sgoccioli e dopo gli album Gorilla del 1975 e In the pocket del 1976 passa alla CBS pubblicando nel 1977 J.T. un album di grande successo. Nel 1979 James pubblica Flag, un album prodotto dall’intramontabile Asher e partecipa con Bruce Springsteen, i Doobie Brothers, Jackson Browne e altri al festival No Nukes. A partire dagli anni Ottanta la sua carriera procede sui binari tranquilli della ripetitività. Considerato uno dei più dotati tra i cantautori colti e creativi degli anni Settanta non è mai riuscito a sfruttare al meglio il suo talento finendo spesso per farsi condizionare dalle sue nevrosi interiori anche se in anni più recenti non mancano successi e riconoscimenti.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".