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L’acqua è in grado di amare

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L’acqua è capace di amare.  Proprio così. Lo dimostra una ricerca  condotta dallo scienziato giapponese Masaru Emoto, che ha scoperto come l’acqua interagisce con la musica, al suono di alcune frasi al profumo di olii essenziali.

L’acqua è in grado di amare

Ebbene, si può senz’altro affermare che l’acqua rappresenta, dunque, ancora un mistero per gli scienziati, ma la ricerca più eccentrica che sia stata sviluppata è quella, come detto,  condotta dallo scienziato giapponese Masaru Emoto, che ha scoperto come l’acqua interagisce con la musica, al suono di alcune frasi al profumo di olii essenziali.

I cristalli d’acqua fotografati dimostrano che l’acqua… ama

Il sistema è piuttosto semplice. Lo scienziato ha sottoposto dell’acqua distillata ad alcuni insoliti stimoli quali farle ascoltare musica, scriverci sopra delle frasi o avvicinarla ad olii essenziali. Immediatamente dopo ciascuna esposizione ha cristallizzato ogni campione per poi fotografarne il risultato.

La scoperta è che le varie immagini dell’acqua a contatto con la musica o con particolari profumi sono totalmente diverse tra loro. Dall’esperimento si evince che l’acqua è influenzata positivamente da stimoli armonici, come la musica classica e parole positive, mostrandosi al microscopio con una struttura cristallina armoniosa; diversamente l’influenza di parole ingrate e musica aggressiva generano strutture amorfe e disordinate.

La scienza ufficiale, certamente, non accetta tali risultati, ma l’esperimento è perfettamente riuscito anche se capire cosa significhi tutto questo è ancora difficile da capire.

E’ possibile approfondire questo argomento leggendo “La coscienza dell’acqua” di Macro Edizioni.

L’acqua la parte vitale del nostro corpo

L’acqua rappresenta il 65% della massa corporea umana ed è l’elemento che permette alle nostre cellule di compiere tutte le funzioni vitali. Se è vero che siamo quello che mangiamo, è dunque altrettanto importante ciò che beviamo. L’Italia è il più grande consumatore di acqua in bottiglia d’Europa e questo perché noi italiani amanti del buon gusto non ci accontentiamo facilmente del sapore dell’acqua corrente.

Purtroppo l’acqua in bottiglia, però, oltre agli inconvenienti ecologici legati al trasporto ed allo smaltimento delle bottiglie in PET, non è molto salutare non solo perché la plastica rilascia molecole di bisfenolo ma anche perché imbottigliata perde la sua vitalità e sviluppa facilmente batteri. L’acqua del rubinetto è controllata secondo le norme stabilite dall’Istituto Superiore di Sanità che accertano la sua potabilità andando a misurare il livello di presenza dei metalli pesanti dannosi per il nostro organismo.
Peccato che l’acqua delle rete idrica, per legge, venga poi disinfettata con il cloro, che legandosi alle molecole organiche dà vita a sottoprodotti detti Trialometani (THM), che scatenano la produzione di radicali liberi nel corpo, causando danni cellulari e svolgendo un’azione cancerogena. E pensare che l’acqua è in grado di amare.