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L’acqua: un cocktail velenoso

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A quanto pare le acque del nostro Paese stanno diventando un cocktail velenoso. Sono state trovate ben 175 sostanze dagli effetti ancora non conosciuti nelle analisti effettuate dall’Ispra : questa la notizia contenuta nell’edizione del 2014 del rapporto nazionale “Pesticidi nelle acque”.

Nelle acque troppe sostanze velenose

Lo studio è stato realizzato sui dati forniti da Regioni e agenzie regionali proprio con l’obiettivo di onoscere meglio la qualità delle nostre acque. Lo scopo è quello di individuare gli effetti negativi non previsiti in fase di autorizzazione delle sostanze.

In testa alla lista delle 175 sostanze trovate nelle acque superficiali e sotterranee italiane nel 2012, gli erbicidi. Ma è aumentata anche la presenza di fungicidi e insetticidi. La diffusione della contaminazione dei vari pesticidi è molto ampia e allarmante. Le informazioni analizzate e riportate dall’Ispra sono arrivate direttamente dalle Regioni e Province autonome, restano scoperte le Regioni del Sud dalle quali non sono arrivate analisi complete.

La presenza di pesticidi soprattutto nelle Regioni del Nord

La presenza di pesticidi è “più diffusa nella pianura padano-veneta” – rivela il rapporto – sia per l’intenso uso agricolo e le caratteristiche idrologiche sia perché le indagini condotte sono più efficaci.

“Il 17,2% dei punti di monitoraggio – riferisce il report – presenta concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali”. Nelle acque sotterranee “il 6,3% dei punti di monitoraggio supera i limiti”. Nei campioni sono “spesso presenti miscele di sostanze diverse: ne sono state trovate fino a 36 contemporaneamente. L’uomo, gli altri organismi e l’ambiente, sono esposti ad un ‘cocktail‘ di sostanze chimiche di cui non si conoscono adeguatamente gli effetti, proprio per l’assenza di dati sperimentali”.

Calano le vendite, ma i veleni restano

Eppure, proprio nel periodo analizzato, si conferma una sensibile diminuzione delle vendite di prodotti fitosanitari con un calo del 30% della vendita di prodotti tossici più pericolosi per l’ambiente, ma questo calo non si riflette come invece dovrebbe, sul calo delle sostanze velenose presenti nelle nostre acque. Per l’Ispra “la causa più preoccupante è la persistenza di certe sostanze, che insieme alle dinamiche idrologiche molto lente rende i fenomeni di contaminazione ambientale difficilmente reversibili”. L’acqua sta diventando un cocktail velenoso.