Si chiama Netzanet (libertà, ndr) ed è l’ultimo progetto contro il lavoro nero nei campi che produce una salsa di pomodoro a sfruttamento zero. Il progetto è opera dell’ex liceo Socrate di Bari.
Netzanet contro lo sfruttamento
Netzanet si tratta di un’autoproduzione a ‘sfruttamento zero‘ che vede impiegati e retribuiti in modo regolare migranti, disoccupati, neolaureati e anche studenti impegnati in una raccolta di pomodori acquistati da piccoli produttori locali e trasformati in salsa presso i locali della scuola che ospita 20 migranti.
”L’obiettivo è creare una filiera produttiva fuori mercato – spiega l’ideatore del progetto all’Ansa – la sperimentazione di un’economia diversa dall’attuale. Non facciamo profitto. Se al termine della vendita ci sarà un utile, sarà tenuto in cassa per la prossima produzione. Si ricalca, insomma, l’esempio delle Leghe e delle Società di mutuo soccorso dell’800 dove l’economia non era basata sulla produttività e sulla competizione sfrenata ma si fondava su cooperazione, collaborazione e sostenibilità”.
Una raccolta a favore del lavoro
La raccolta dei pomodori è stata assegnata a un gruppo di migranti retribuiti a 8 euro l’ora, nel pieno rispetto del contratto collettivo di lavoro, grazie al contributo di 30 volontari che hanno raccolto 2 mila euro.
La salsa con la scritta ‘Sfrutta zero‘ è biologica, senza additivi chimici e verrà venduta dopo che i prezzi saranno determinati in un’assemblea collettiva.