Home C'era una volta Lafayette Thomas, blues e sentimento

Lafayette Thomas, blues e sentimento

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Il 20 maggio 1977 muore a Brisbane, in California, il bluesman Lafayette Thomas. Nato a Shreveport, in Louisiana, il 13 giugno 1932 è nipote del celebre bluesman Jesse Thomas.

I primi passi in chiesa

Stabilitosi con la famiglia in California nel 1933 ottiene la prima istruzione musicale all’ombra del coro di una chiesa e, ancora adolescente, è già in grado di suonare piano e chitarra. Nel 1947 debutta nell’orchestra di Bobby Young e un anno più tardi entra in quella di Al Simmons. Fino alla fine degli anni Cinquanta si esibisce con Candyman McGuirt e Jimmy McCracklin e lavora in moltissime occasioni come musicista di studio nelle incisioni di Little Brother Montgomery, Juke Boy Bonner, Memphis Slim, Sammy Price, ecc. A

Una tecnica impeccabile

A suo nome incide qualche disco per la Peacock, la Jumping e la Star. Dopo un breve periodo a New York nal 1962 torna in California a Oakland e a S. Francisco. Negli anni Settanta suona nei localetti di Berkeley e Oakland. Chitarrista dotato di una tecnica impeccabile e di una spumeggiante vena melodica, risente molto dell’influenza dello zio, soprattutto nella tendenza al prolungamento delle frasi, vocali e musicali.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".