Home C'era una volta Le Supremes diventano un musical

Le Supremes diventano un musical

SHARE

Il 20 dicembre 1981 all’Imperial Theatre di Broadway va in scena, per la prima volta, il musical “Dreamgirls”, un lavoro ispirato alla storia del trio femminile delle Supremes.

Un successo e due Oscar

Il musical ottiene uno straordinario successo e nel 2006 diventa anche un film che conquista moltissi premi tra i quali spiccano ben due Oscar. Il primo va a Jennifer Hudson quale miglior attrice non protagonista e il secondo al miglior missaggio sonoro. Ottiene anche sei nomination all’Oscar.   Replicato senza interruzioni per venticinque anni, il musical porta sul palcoscenico la storia dell’ascesa al successo di un gruppo femminile, The Dreamettes, guidate con mano ferma e grande intuito dal produttore Curtis Taylor jr.

Una storia ricca di colpi di scena

Attraverso una serie continua di colpi di scena le vicende delle protagoniste del musical si intersecano con una serie di crisi, gelosie e momenti drammatici come la sostituzione della componente dotata di maggiori qualità vocali che però ha il torto di essere meno sexy delle sue compagne. Per gli appassionati di musica è facile leggere nello spirito imprenditoriale e nel fiuto musical di Curtis Taylor jr. il ritratto di Berry Gordy e nelle vicende delle Dreamettes le contraddittorie vicissitudini delle Supremes e della loro leader, Diana Ross.

 

Previous articleWilson Pickett, feroce, indisciplinato e sensuale alfiere della comunità nera
Next articleModa Vintage al Kilo contro l’inquinamento
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".