Home C'era una volta Lester Bouchon, sax e clarinetto in stile New Orleans

Lester Bouchon, sax e clarinetto in stile New Orleans

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Il 13 aprile 1962 il clarinettista e sassofonista Lester Bouchon muore a New Orleans, in Louisiana, la città dov’era nato il 29 settembre 1906.

New Orleans style

Bouchon inizia la sua attività professionale a New Orleans all’inizio degli anni Venti con l’orchestra di Johnny Bayersdorffer, della quale fanno parte il trombonista Tom Brown, il pianista Johnny Miller e il banjoista Steve Loyacano. Nel 1925 lo troviamo a Camden con l’orchestra di Oliver Naylor con cui registra i suoi primi dischi per la Victor. Rientra quindi a New Orleans dove viene ingaggiato dalla Dominos Orchestra, una formazione molto attiva alla fine degli anni Venti, di cui fa parte il chitarrista Nappy Lamare, che diventerà poi celebre con l’orchestra di Bob Crosby.

Il ritorno sull’onda del revival

Dopo un lungo periodo di inattività Lester Bouchon ritorna alla ribalta in pieno New Orleans Revival con i complessi di Sharkey Bonano, Johnny Wiggs, Santo Pecora, Tony Almerico, George Girard, e molti altri con i quali registra una lunga serie di dischi per le etichette Capitol, Southland e Good Time Jazz. Il suo stile richiama quello di Pete Fountain ed Eddie Miller. Degna di particolare menzione è la seduta incisa dal vivo al Parisian Room di New Orleans nel giugno del 1956 dai Bourbon Street All-Stars comprendenti Almerico, Girard, Jack Delaney, Santo Pecora, Pete Fountain, Roy Zimmerman in cui Lester è autore di ottimi interventi al sax tenore.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".