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Lil Hardin diventa Lil Armstrong

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Il 5 febbraio del 1924 la pianista, cantante e compositrice Lilian Hardin sposa Louis Armstrong e cambia il suo nome d’arte da Lil Hardin a Lil Armstrong.

Una cultura musicale che fa bene ad Armstrong

Nata a Memphis, nel Tennessee, il 3 febbraio 1902 (o 1903 per alcune biografie). Proveniente da una famiglia della buona borghesia di Memphis, studia il piano e la musica classica. Proprio la sua cultura musicale favorisce la maturazione artistica di Louis Armstrong. La sua carriera inizia molto prima di conoscere il trombettista. Già nel 1918 si esibisce con Freddie Keppard e nel 1922 entra a far parte della Creole Jazz Band di King Oliver. Proprio qui incontra Louis Armstrong, con il quale Lil sviluppa una collaborazione importante i cui frutti sono percepibili soprattutto nelle prime sedute di incisione degli Hot Five.

La scelta dell’autonomia

Nel 1925 forma un suo gruppo autonomo, i Lil’s Dreamland Syncopators, nel quale suona a volte anche Armstrong. Nel 1932 il matrimonio tra Lil e Louis va in frantumi. Dopo la separazione Lil va a New York e suona in vari club sia come solista di pianoforte che con personaggi di spicco del jazz tradizionale come Henry Allen e Zutty Singleton. Accompagna anche il cantante di blues Lonnie Johnson. Nel 1952 si trasferisce a Parigi dove resta per alcuni anni. Dopo la morte di Louis, che avviene il 6 luglio del 1971 chiede a ottiene di partecipare “Tribute to Louis Armstrong” che si svolge al Civic Center Plaza. Proprio dopo l’esibizione viene colta da un collasso e muore di lì a pochi giorni. È il 27 luglio 1971 e dalla morte di Louis son passati soltanto ventun giorni.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".