Home C'era una volta L’Italia nel gotha del rugby

L’Italia nel gotha del rugby

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Il 5 febbraio del 2000 l’Italia viene ammessa per la prima volta alla corte delle grandi del rugby mondiale.

Il Cinque Nazioni diventa Sei

Lo storico torneo delle Cinque Nazioni (Scozia, Inghilterra, Galles, Irlanda e Francia) si apre alla rappresentativa del nostro paese. Sabato 5 febbraio 2000 alle ore 15 gli azzurri iniziano la loro prima avventura nel Torneo delle Sei Nazioni, manifestazione che proprio da quel giorno assume quella denominazione dopo essersi chiamato per novant’anni Torneo delle Cinque Nazioni.

Una vittoria storica

Allo Stadio Flaminio di Roma l’Italia affronta la Scozia, cioè la squadra che ha vinto l’ultimo Trofeo delle Cinque Nazioni. La rappresentativa azzurra, a dispetto dei pronostici che la vogliono nei panni della vittima predestinata entusiasma, di fronte a venticinquemila spettatori mette sotto gli scozzesi con il punteggio finale di 34 a 20. Ventinove punti azzurri portano la firma di Diego Dominguez mentre la meta finale è di Giampiero De Carli.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".