Home C'era una volta Loek Dikker, il rivisitatore sarcastico

Loek Dikker, il rivisitatore sarcastico

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Il 28 febbraio 1944 nasce ad Amsterdam, in Olanda, il pianista, arrangiatore e compositore Loek Dikker.

L’uso jazz della sezione d’archi

Autodidatta, negli anni Sessanta suona con il quintetto di Theo Leovendie e Nedley Elstak e collabora con il vibrafonista tedesco Gunter Hampel. Non rinuncia comunque a muoversi in proprio con un trio di cui fanno parte il contrabbassista Victor Kaihatu e il batterista Martin van Duynhoven. Negli stessi anni suona anche con John Tchical; Don Byas, Cannonball Adderley, Oliver Nelson. All’inizio degli anni Settanta dà vita al Loek Dikker’s Muziekgroepje con il quale sperimenta anche l’uso jazzistico di sezioni d’archi, seguito dal Loek Dikker’s Improvisators Guild e dal Loek Dikker-Pierre Courbois Quintet. Crea poi il Waterland Ensemble (con cui incide lo splendido album Tan Tango, nel 1975) e dà vita a anche a una big band,.

I nuovi improvvisatori

Strumentista molto apprezzato si fa conoscere anche come compositore soprattutto per alcune colonne sonore si successo. Nella scuola chiamata “dei nuovi improvvisatori olandesi” egli appare come uno dei più arguti e preparati, prediligendo una ricerca che evita di sfociare in estremismi, ma non manca di una raffinata inventiva e di uno humour particolarmente sapido e brillante. Le sue improvvisazioni sono costruite con un attento gusto per la geometria, tendendo a una struttura ironicamente meccanica dove si innestano molteplici riferimenti anche a una tradizione rivisitata con affettuoso sarcasmo.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".