Home C'era una volta Marlowe Morris, una carriera di continui cambiamenti

Marlowe Morris, una carriera di continui cambiamenti

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Il 16 maggio 1915 nasce a New York il pianista, organista e compositore Marlowe Morris. La sua è una famiglia di musicisti, suo zio è il trombettista Thomas Morris.

La musica a tempo pieno

Riceve le prime lezioni di musica dal padre e impara a suonare batteria, armonica e ukulele prima di dedicarsi al piano. Tra il 1935 e il 1936 fa il suo esordio da professionista nell’orchestra di June Clark, poi si esibisce come solista in diversi club. Nel 1939 suona con The Spirits Of Rhythm e nel 1940 entra per la prima volta in sala di registrazione con Lionel Hampton. Dopo una breve permanenza nella formazione di Eric Henry e in quella di Coleman Hawkins, nel febbraio del 1941 viene chiamato a prestare servizio militare. L’anno dopo, dopo essere stato congedato, suona con Scoville Browne. Nel 1943 viene scritturato da Al Sears con il quale compie una tournée negli Stati Uniti. L’anno dopo suona con Big Sid Catlett fino al mese di ottobre poi si trasferisce in California dove viene contattato da Norman Granz per partecipare alla ripresa del cortometraggio Jammin’ The Blues con Harry Edison, Dicky Wells, Lester Young, Illinois Jacquet, Barney Kessel, John Simmons e Jo Jones.

La tentazione di lasciare

Tornato a New York, Marlowe Morris suona con Doc Moran Wheeler nell’estate del 1945, con Eddie South e, nei primi mesi del 1946, con Tiny Grimes. Per un breve periodo forma un suo trio, ma poi rallenta l’attività musicale accettando un lavoro di altro genere per un paio di anni. Si dice che abbia intenzione di lasciare, ma poi riprende a suonare a tempo pieno nel 1950, anno in cui si trasferisce ad Atlantic City dedicandosi all’organo. Torna di nuovo a New York e, sempre all’organo, si esibisce come solista in diversi club locali. Il resto della carriera lo vede impegnato a New York, Boston, Atlantic City come solista, dopo di che, a partire dal 1966 divide il suo tempo tra composizione e insegnamento musicale. Muore il 28 maggio 1978.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".