Home C'era una volta Mary Pearcey, quella donna è Jack lo Squartatore!

Mary Pearcey, quella donna è Jack lo Squartatore!

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E se Jack lo Squartatore fosse stato una donna? Una delle tante ipotesi sull’identità dell’efferato assassino inglese, forse la più suggestiva, la individua nella figura di Mary Pearcey. I fatti che la riguardano avvengono il 14 ottobre 1890.

Una figura sconosciuta

Chi era Mary Pearcey? Nessuno, al di fuori del suo quartiere conosceva il suo nome fino al 14 ottobre 1890. Quel giorno la donna aveva invitato a casa sua Phoebe Styles, la moglie di un uomo con cui anni prima aveva avuto una relazione e la sua piccola figlia. Le due ospiti arrivarono nelle prime ore del pomeriggio. Verso le ore 16:00 i vicini udirono urla e rumori violenti provenire dalla casa della donna. La sera stessa su di un cumulo di rifiuti ad Hampstead venne ritrovato il cadavere di una donna con il cranio rotto e la testa separata di netto dal collo. Più o meno a un miglio di distanza venne trovata una carrozzina nera che conteneva dei cuscini intrisi di sangue. Poco dopo a Finchley venne ritrovato il cadavere di una bambina di diciotto mesi. I due corpi furono identificati come quello di Phoebe Styles e di sua figlia. Alcuni testimoni dissero di aver visto Mary Pearcey spingere un passeggino nero per le strade del nord di Londra nel crepuscolo del tramonto.

Il processo e la condanna

Quando la polizia entrò nella casa di Mary Pearcey per perquisirla trovò schizzi di sangue ovunque. C’era del sangue sul soffitto e sulle pareti. Macchie di liquido ematico vennero rinvenute anche su una gonna, un grembiule e altri oggetti. Gli agenti trovarono poi varie macchie di sangue su un coltello e un attizzatoio. La donna, interrogata sulla provenienza di quelle macchie sostenne di “aver avuto un problema con i topi e di aver cercato di ucciderli“. Non le credettero. Mary fu processata per omicidio e condannata. Sostenne tenacemente la sua innocenza in tutto il processo, ma non servì a nulla. Del resto l’opinione pubblica aveva già scritto la sentenza. Venne condannata a morte per impiccagione. L’esecuzione avvenne il 23 dicembre 1890.  Negli anni successivi non sfuggì che i due omicidi a lei attribuiti avevano in qualche modo modalità molto simili a quelle di Jack lo Squartatore. Nacque così l’ipotesi che, inaspettatamente, il misterioso quanto famoso serial killer fosse una donna.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".