Home C'era una volta Michel Portal, un grande musicista del nostro tempo

Michel Portal, un grande musicista del nostro tempo

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Il 27 novembre 1935 nasce a Bayonne, in Francia, il sassofonista, clarinettista e polistrumentista Michel Portal, un personaggio eclettico e significativo della musica europea.

Nessuna barriera tra classica e jazz

Considerato uno dei grandi musicisti del nostro tempo Michel Portal all’attività di musicista classico, testimoniata per esempio, dal primo premio del conservatorio di Parigi e da premi internazionali di Ginevra e Budapest, unisce numerosi interessi in generi diversi. Fin dall’inizio della sua attività si rifiuta di operare una scelta fra la carriera classica e quella di musicista jazz. Specialista in clarinetto, da Mozart a Alban Berg, interprete prediletto dei compositori contemporanei, improvvisatore  del New Phonic Art, Portal quando si interessa al tango suona il bandoneòn e quando si dà al jazz, lascia il clarinetto (benché si dichiari ammiratore di Johnny Dodds e di Jimmie Noone) per il sassofono, senza dimenticare, di tanto in tanto, gli strumenti più bizzarri. Michel Portal suonato con tutti i grandi del jazz europeo del Novecento.

Il Premio Reinhardt

Oltre a numerose registrazioni di musica classica e contemporanea, incide dischi jazz e compone molta musica da film. L’Accademia del Jazz francese gli conferisce il premio Django Reinhardt nel 1968. Non contento di dirigere in permanenza dal 1972 il Michel Portal Unit, suona regolarmente anche con la Compagnia Lubat e partecipa frequentemente ai festival e tournée promossi dall’avanguardia e dalla sperimentazione. Diviso, senza rimpianti, fra varie esperienze musicali, Portal può sembrare ad alcuni il musicista della ambiguità. Ironico, graffiante, lucido, inquieto, più di chiunque altro è il simbolo stesso della necessità di togliere le barriere fra i vari generi per rendere alla musica la sua unità nei vari aspetti.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".