Home C'era una volta Monty Alexander, jazz in salsa jamaicana

Monty Alexander, jazz in salsa jamaicana

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Il 6 giugno 1944 a Kingston, in Jamaica, nasce il pianista Montgomery Bernard Alexander, conosciuto come Monty Alexander.

Lo sbarco negli USA

Dopo aver studiato in patria sotto la guida di alcuni insegnanti, nel 1962 trasferisce negli Stati Uniti sbarcando il lunario come strumentista in vari locali di Miami. Proprio in uno di questi viene ascoltato dal proprietario di un locale di New York che gli propone di seguirlo. Lui accetta. Ottiene così il suo primo ingaggio importante che gli dà modo di farsi conoscere e apprezzare nell’ambiente del jazz newyorkese.

Uno stile inconfondibile

Negli anni seguenti continua a dirigere un proprio trio, salvo nel periodo in cui collabora, nei primi anni Settanta, con Milt Jackson e Ray Brown. Nel suo stile è possibile in primo luogo scorgere le influenze di Oscar Peterson e Ahmad Jamal, così come sono costantemente rintracciabili reminiscenze del patrimonio folclorico dei Caraibi e del più recente reggae jamaicano.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".