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Nasce l’hillbilly

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Il 14 giugno 1923 viene registrato il primo disco di hillbilly. Tutto comincia un anno prima quando l’emittente radio georgiana WSM trasmette per la prima volta una canzone folk, seguita dalla WBAP di Fort Worth che inaugura una serie di programmi dedicati alla musica da ballo popolare bianca.

Una musica regionale

Sempre nel 1922 Eck Robertson,  un oscuro suonatore texano di violino incide il primo disco di questa musica. Le esperienze paiono destinate a restare confinate in un’area regionale ristretta. Sarebbe probabilmente così se sulla scena non irrompessero due personaggi destinati a lasciare un segno nella storia della discografia statunitense e mondiale. Il primo si chiama Ralph Peer ed è un talent scout che lavora per la casa discografica Okeh di New York.

La scelta della Okeh

Il secondo è un commerciante di nome Polk Brockman, titolare di un negozio di fonografi ad Atlanta, all’epoca una delle città più ricche di folksinger: È Brockman a convincere Peer a prestare orecchio a questo genere di musica. Peer accetta, si entusiasma e convince anche la Okeh a investire. Il 14 giugno 1923 viene così registrato il disco numero 4890 della Okeh da Fliddin’ John Carson che canta e suona due pezzi rurali. È l’inizio della musica hillbilly. Negli anni seguenti tutte le maggiori case discografiche si precipiteranno nel Sud a registrare gran parte dei talenti locali.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".