Home C'era una volta Omer Simeon, uno dei più grandi clarinettisti del jazz di New Orleans

Omer Simeon, uno dei più grandi clarinettisti del jazz di New Orleans

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Il 17 settembre 1959 muore a New York Omer Simeon, uno dei più grandi clarinettisti che il jazz di New Orleans abbia espresso.

La lezione di Dods e Noone

Nato a New Orleans, in Louisiana, il 21 luglio 1902 Omer Simeon ha saputo mirabilmente riprendere e amalgamare gli stilemi quanto mai diversi ma ugualmente affascinanti di Dodds e di Noone; riprendendo del primo la violenza dell’attacco e la potenza sonora, del secondo la fluidità di fraseggio e la purezza timbrica. Ottiene il suo primo ingaggio professionale nel 1920 negli Hot Six del fratello Al Simeon. Negli anni immediatamente successivi suona con la Jimmy Bell’s Band prima di aggregarsi nel 1923 all’orchestra di Charlie Elgar, molto popolare a quell’epoca, con la quale si esibisce a Milwaukee e a Chicago. Nel 1926 viene chiamato da Jelly Roll Morton a far parte dei suoi Red Hot Peppers. Nella primavera del 1927 si aggrega ai Dixie Syncopators di King Oliver con i quali si esibisce prima a Chicago e poi a New York. Dopo una parentesi con Charlie Elgarri torna a New York per esibirsi al The Nest Club a fianco di Luis Russell e al Rose Danceland ancora insieme a Morton. Rientrato a Chicago lavora con Erskine Tate al Metropolitan Theatre, con Reuben Reeves, Alex Hill, Harry Dial e Shirley Clay con i cui gruppi registra nel biennio 1929-1930 molti altri dischi. Nei primi anni Trenta suona al Regal Theatre con l’orchestra di Jerome Carrington, prima di aggregarsi alla big band di Earl Hines con la quale resta per quasi un decennio salvo alcune parentesi con Horace Henderson e Walter Fuller.

Una morte improvvisa

Nei primi anni Quaranta è al fianco di Coleman Hawkins e ancora con Walter Fuller prima di associarsi all’orchestra di Jimmie Lunceford nella quale svolge un ruolo solistico di primo piano sia come clarinettista sia con il sax alto, strumento che in passato ha utilizzato solo saltuariamente. Nell’estate del 1944 viene chiamato a Los Angeles per sostituire Jimmie Noone, appena deceduto, nella Creole Jazz Band di Kid Ory. Nel 1949 suona e incide con un trio comprendente il pianista Knocky Parker, uno dei più autorevoli discepoli di Morton, e il batterista Arthur Herbert. Nel corso degli anni Cinquanta si esibisce regolarmente al Jimmy Ryan’s con la New New Orleans Band di Wilbur e Sidney De Paris, con la quale effettua molti tours e registra degli ottimi dischi per la Atlantic. Nel 1954 riforma un suo nuovo trio con il pianista Sammy Price e il batterista Zutty Singleton, con il quale prende parte a una importante seduta di incisione per la Jazztone incidendo dei vecchi bellissimi temi del repertorio creolo. La morte lo coglie all’improvviso mentre è ancora in piena attività con la jazz band dei fratelli De Paris.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".