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Panettone pasticciato ‘alla siciliana’

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Panettone pasticciato ‘alla siciliana’

La nostra amica chef Daniela Timoni ci augura buon Natale con questa sua esclusiva ricetta.

Nel periodo di natale ogni ospite porta un panettone ed onde evitare di fare colazione per i prossimi cinque mesi con caffelatte e panettone ho elaborato questa preparazione che vi farà fare un figurone se messo in tavola con gli amici o se portato confezionato come dono in caso di invito a cena.

Dopotutto basta saper cambiare aspetto agli alimenti con fantasia ed ecco che subito tutti resteranno a bocca aperta davanti ad una ” fantasia di cassata natalizia

COSA SERVE

  • 1,5 kg ricotta di pecorapanettone
  • 2 panettoni o pandori
  • 500 gr gocce di cioccolato fondente
  • 600 gr zucchero a velo
  • 1 bicchiere di marsala
  • 2 albumi
  • Frutta candita mista
  • Buccia di un arancio

COME SI FA

  1. Mettere in un recipiente la ricotta ben sgocciolata e passarla al setaccio un paio di volte (maniera tradizionale) io ci ho provato con un bel mixer ed è venuta cremosa e soffice in ugual modo…
  2. Aggiungere 400g dello zucchero a velo ed incorporarlo con la ricotta, aggiungete poi le gocce di cioccolato, la buccia di un arancio grattugiata ed un paio di cucchiai di marsala
  3. Prendere un recipiente e foderarlo con della pellicola
  4. Con uno spruzzino riempito con 3/4 del bicchiere di marsala, mezzo bicchiere di acqua ed un cucchiaio di zucchero a velo spruzzate il panettone
  5. Fare a strisce il primo panettone e foderare il bordo del recipiente ( io avevo anche una striscia di pasta di mandorle verde e l’ho aggiunta…)
  6. Procedere poi a fare strati di ricotta e panettone fino a coprire interamente il recipiente
  7. Mettete nel congelatore per una notte
  8. Toglietelo dal congelatore ed attendete circa un’oretta dopo averlo capovolto sul vassoio in cui vorrete servirlo affinchè si stacci leggermente dai bordi e riusciate a staccarlo dal recipiente aiutandovi con la pellicola che avevate usato per foderare lo stampo
  9. Il giorno successivo preparate la glassa mettendo in un contenitore a bagnomaria gli albumi sbattendoli bene ed incorporando un po’ alla volta lo zucchero a velo rimasto fino ad ottenere un composto bianco e soffice
  10. Spalmate con una spatola la glassa e farcite con la frutta candita a piacere, con la glassa avanzata ed una siringa da pasticcere potrete sbizzarrirvi anche aggiungendo alcune gocce di colorante per alimenti per decorare con fiori e ricami la vostra pasticciata

I CONSIGLI DELLA SOMMELIER LAURA VIANELLO

MOSCATO DI TERRACINA D.O.C.

Dalla costiera di Ulisse una propota laziale per accompagnare il vostro dolce delle feste mi piace molto; voglio creare quella che è
un’alternativa ai nostri classici abbinamenti che ci tramandiamo da generazioni e che hanno dato vita ai noti accostamenti per tradizione.

La mia scelta ricade sul Moscato, il più festoso ed al tempo stesso il più mediterraneo dei vitigni, ha ritrovato lungo le coste meridionali del Lazio uno dei luoghi di massima elezione. Ed è proprio in questa bellissima regione che troviamo il nostro vitigno. Un gradevole Moscato di Terracina è ciò che decisamente ci vuole con il nostro panettone del sud.

moscatoLe origini di questo vitigno sono medio orientali, come un po’ per tutte le uve da vino ed è arrivata sino a noi per opera della popolazione greca la quale non volendo staccarsi dal suo vitigno preferito se ne portò con sè i tralci e i semi per poterlo produrre anche nelle coste del Mediterraneo occidentale. Ma non solo… Omero e Virgilio cantarono le coste meridionale del Lazio quali luoghi dei leggendari sbarchi di Ulisse e di Enea dove la maga Circe si servì dell’inebriante profumo di questo vino, creato con le calde e pregiate uve Moscato di Terracina, per ammaliare e legare a sè Ulisse ed i suoi marinai.

Questo vino puntualmente ottiene importanti riconoscimenti quando concorre in concorsi sia nazionali che internazionali. Troviamo poche aziende che producono questo vino ma coloro che ne scelgono la produzione puntano tutte sulla qualità più che sulla quantità.

Viene vinificato in più versioni quali la secca, amabile, spumatizzata e passita, quella che porto nella vostra tavola e quella spumatizzata dove l’anidride carbonica svolge un ruolo fondamentale in questo abbinamento volto a creare una dolce freschezza e leggiadra armonia al nostro palato.

Il nostro calice è di una brillantezza spiccata, il colore è giallo paglierino tenue e la grana è fine e persistente e… quante bollicine! I profumi sono delicati, note di fiori bianchi come il biancospino, di erbe aromatiche e di muschio, la fragranza è quella tipica del Moscato, noi sommelier lo chiamiamo vino franco in sostanza significa che dall’analisi olfattiva riconosciamo la tipologia del vino che stiamo degustando. Il Moscato di Terracina è fresco e morbido sotto il palato ed lo definisco decisamente equilibrato. La sua persistenza crea un bel connubio con l’intensità gusto olfattiva del nostro piatto che racchiude al suo interno ingredienti che solo le bollicine possono educare…

Il mio consiglio

Degustate il vino ad una bassa temperatura, ovvero intorno ai 8/10°C e perchè non iniziare con un antipastino servito con la versione amabile?

Buon appetito!