Home C'era una volta Patrizia Scascitelli, una protagonista del jazz italiano

Patrizia Scascitelli, una protagonista del jazz italiano

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Il 15 ottobre 1949 nasce a Roma la pianista Patrizia Scascitelli, una delle grandi protagoniste della scena jazz italiana.

Dal trio al quartetto

Patrizia inizia a studiare pianoforte a nove anni con lezioni private, a dieci si iscrive al conservatorio di Roma dove si diploma nel 1969. L’esordio jazzistico risale al giugno del 1972 nell’ambito del saggio del corso di jazz tenuto da Giorgio Gaslini al conservatorio di Roma. L’esibizione non passa inosservata e nel 1973 regala una lunga serie di concerti a Patrizia Scascitelli. Al suo fianco ci sono soprattutto i colleghi del corso quali Massimo Urbani e Danilo Terenzi. In questo stesso anno suona in trio con Roberto Della Grotta e vari batteristi cui talvolta si aggiunge il sassofonista Daniele Cavallanti. Nel 1974 Incide con il trio che schiera alla batteria Franco Tonani l’album Ballata. In quel periodo tiene anche vari concerti in quartetto con l’inserimento del flautista statunitense Andrew Strasmich. Nel 1975 si chiude il periodo del trio e Patrizia inizia a esibirsi in concerti per pianoforte solo o in quartetto con Larry Dinwiddie, Karl Potter e Marvin Boogaloo Smith.

Il trasferimento a New York

Nel 1976 continua l’attività del quartetto col quale tiene anche due concerti a New York. A Firenze in un concerto suona insieme con Don Cherry. Nel 1977 suona in solo in Giappone oltre a continuare l’impegno in quartetto o quintetto. Nel biennio 1978 – 1979 suona prevalentemente con un quintetto comprendente Dinwiddie, Giancarlo Maurino, Della Grotta e Smith oltre ad alcuni concerti per piano solo. Agli inizi degli anni Ottanta si trasferisce definitivamente a New York collaborando con il trombettista Don Cherry e la cantante Maxine Sullivan. Nel 2008 forma il quartetto “New Bridge Project” con due musiciste romane: la sassofonista Danielle Di Majo e la contrabbassista Caterina Palazzi.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".