Home C'era una volta Perry “Mule” Bradford e il primo disco di blues

Perry “Mule” Bradford e il primo disco di blues

SHARE

Il 14 febbraio 1895 nasce a Montgomery, in Alabama, Perry Bradford, per gli amici “Mule”, interprete del primo brano di blues inciso da un artista di colore.

Crazy blues

A sei anni si trasferisce con la famiglia ad Atlanta, in Georgia, e a undici anni già si dà da fare nei minstrel show. Nel 1909 inizia a esibirsi come pianista a Chicago e l’anno dopo a New York. Dopo aver suonato come solista nei circuiti teatrali si dedica anche all’attività di compositore. Nel 1912 ottiene il suo primo successo con Messin’ Around cantato da Ethel Waters nei circuiti T.O.B.A. (Theatre Owners’ Booking Association). Nel febbraio del 1920 due sue composizioni That Thing Called Love e You Can’t Keep A Good Man Down vengono registrate per la Okeh da Mamie Smith, la quale solo qualche mese dopo torna in sala di registrazione per incidere un’altra composizione di Bradford che ottiene un notevole successo, Crazy Blues, considerato il primo blues cantato inciso da un’interprete di colore.

Born with the blues

Nel 1923 costituisce una propria formazione da studio, di cui in periodi diversi fanno parte musicisti come Gus e Bud Aiken, Garvin Bushell, Johnny Dunn e altri. Nel 1925 registra due importanti brani Lucy Long e Ain’t Gonna Play No Second Fiddle con la collaborazione di Louis Armstrong, Charlie Green, Buster Bailey, Don Redman, James P. Johnson, ecc. Come pianista accompagna anche molte cantanti di blues: Alberta Hunter, Laura Smith, Sippie Wallace, Ethel Ridley, Mary Jackson, ecc.. Nel 1965 pubblica la sua autobiografia “Born with the blues”. Muore il 20 aprile 1970.

 

Previous articleBlind Boy Fuller, il bluesman che suonava volentieri in duo
Next articleFausto Cigliano una voce e una chitarra per Napoli
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".