Home C'era una volta Quinn Wilson, un bassista all’antica

Quinn Wilson, un bassista all’antica

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Il 26 dicembre 1908 nasce a Chicago, nell’Illinois, il suonatore di contrabbasso, basso e basso tuba Quinn Wilson.

Gli inizi al violino

Quinn inizia a suonare il violino all’età di dieci anni, studiando poi anche composizione e all’arrangiamento, avendo come maestro Clark Smith, leader della Chicago Defender’s Boys Band. Nel 1925 ottiene il suo primo importante ingaggio professionale come basso tuba in seno alla Monroe Richardson’s Orchestra, per poi passare, l’anno successivo, nella formazione di Arthur Sims, della quale fa parte il cornettista Bernie Young, il quale, dopo la morte di Sims, assume la leadership del gruppo. Nel 1927 suona ed incide a Chicago con i Red Hot Peppers di Jelly Roll Morton. L’anno seguente suona, sempre a Chicago, con Tiny Parham e con Walter Barnes, prima di essere ingaggiato dall’orchestra di Erskine Tate che gode all’epoca di una grande quotazione. Dopo una breve permanenza in seno ai Jazz Wizards di Richard M. Jones (con i quali incide degli ottimi dischi), si aggrega alla orchestra di Davo Peyton.

Il passaggio al basso elettrico

Nel 1931 è con Jerome Carrington, ma, poco tempo dopo, viene scritturato da Earl Hines, con la cui orchestra lavora per molti anni consecutivi, mettendosi in evidenza sia come valente musicista sia soprattutto come abilissimo arrangiatore. Dal 1939 al 1942 suona e scrive arrangiamenti anche per l’orchestra di Walter Fuller, una delle colonne dell’orchestra di Hines. Negli anni successivi suona come free-lance per vari leaders cimentandosi con successo anche con il basso elettrico, prima di aggregarsi al gruppo di rhythm and blues diretto da William Lefty Bates, del quale fa parte stabile per quasi undici anni consecutivi. Negli anni Sessanta si aggrega alla jazz band del clarinettista Bill Reinhardt. Muore a Evanston, in Illinois, il 14 giugno 1978.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".