Home C'era una volta Raphael Schecroun, il pianista che divenne Erroll Parker

Raphael Schecroun, il pianista che divenne Erroll Parker

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Il 30 ottobre 1925 a Oran, in Algeria, nasce il pianista Raphael Schecroun, conosciuto anche con lo pseudonimo di Erroll Parker.

La scelta della musica

Trasferitosi in Francia inizia tardi lo studio del pianoforte che per molto tempo resta poco più di un hobby. La svolta avviene quando, dopo essere stato premiato in un torneo per giovani talenti, nel 1946 abbandona la Scuola delle Belle Arti e gli studi di scultura, per dedicarsi esclusivamente alla carriera musicale. Fa parte dei Be Bop Minstrels di Hubert Fol e nel 1948 diventa una sorta di attrazione fissa al Club Saint-Germain. Suona con Jean-Claude Fohrenbach, Jam Moody, Kenny Clarke, Don Byas, Django Reinhardt, con il quale effettua una tournée in Italia nel 1950, poi si produce in trio con Georges Luca e Charles Saudrais e anche con Roland Haynes e Ron Jefferson, oltre che da solo.

L’incidente e il cambio di nome

Nel 1964, Parker scrive la canzone Lorre, che diventa un successo in Francia e apre il suo locale, il jazz club Le Ladybird in Rue de la Huchette. Dopo un grave incidente d’auto che lo costringe a modificare in modo significativo il suo modo di suonare, nel febbraio del 1968 emigra a New York City. Qui cambia il suo nome in Erroll Parker (in omaggio a Erroll Garner e Charlie Parker). Negli Stati Uniti affianca l’attività di strumentista a quella di produttore discografico. Muore di cancro al fegato il 2 luglio 1998 a New York City.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".