Home C'era una volta Raymond Fol, un pianista attento alle innovazioni

Raymond Fol, un pianista attento alle innovazioni

SHARE

Il 1° maggio 1979 muore a Parigi il pianista, compositore e arrangiatore Raymond Fol, espressione del jazz francese più evoluto e attento alle innovazioni.

Il piano di Django Reinhardt

Nato a Parigi il 28 aprile 1928 fa il suo debutto nel 1944 col fratello Hubert e con Boris Vian nell’orchestra di Claude Abadie. Poco tempo dopo si orienta verso un jazz più evoluto, sotto l’influsso di Bud Powell. Nel 1946 entra a far parte dei Be Bop Minstrels e successivamente suona con Jean-Claude Fohrenbach e Roy Eldridge. Dal 1949 al 1951 è il pianista di Django Reinhardt. Accompagna Dizzy Gillespie nella sua tournée in Europa, Sidney Bechet con l’orchestra di Claude Luter nel 1952 e molti altri solisti statunitensi al Club Saint-Germain dal 1954 al 1957.

Il rapporto con Ellington

Dopo un soggiorno a Roma nel 1958 con Nunzio Rotondo, torna in Francia e forma un proprio trio nel 1961 pur non rinunciando a far parte di vari altri gruppi quali quelli di Kenny Clarke, Stéphane Grappelli, Guy Lafitte, la Swing Machine di Gérard Badini, ecc.. Raymond FoL, profondo conoscitore della musica di Duke Ellington, si conquista la stima di questo artista che più volte gli affida l’accompagnamento al pianoforte e la direzione della sua orchestra. D’altro canto Ellington inserisce nel suo repertorio una delle composizioni di Fol, Salomé.

 

Previous articleQuando Francesco Bruno e Agricantus fecero un album per Emergency
Next article“Il Male in bocca”; indizio, patologia … simbolo
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".