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Sotto il segno del Labirinto

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Se l’immagine del labirinto ha una storia millenaria, questo significa che per decine di migliaia di anni l’uomo è stato affascinato da qualcosa che in qualche modo gli parla della condizione umana o cosmica. (Umberto Eco)

Al Labirinto della Masone si inaugura un percorso di mostre, dal 22 maggio al 26 settembre 2021, sotto il segno del Labirinto; programma inserito nelle attività di Parma 2020+21 Capitale Italiana della Cultura. Inaugurazione sabato 22 maggio che aprirà al pubblico un ricco programma museale: l’importante mostra primaverile del Labirinto della Masone – Umberto Eco, Franco Maria Ricci. LABIRINTI. Storia di un segno – e contemporaneamente si potrà visitare la mostra pittorica di Giovanni Soccol, Labirinti d’invenzione e la mostra di Marisa Zattini, Labirintica. In limine Dedalus – curata da Maddalena Casalis.

Marisa Zattini -Foto Gian Paolo Senni

In particolare segnaliamo l’originale mostra di Marisa Zattini, architetto, artista e poeta, direttore Artistico de IL VICOLO Sezione Arte di Cesena – società fondata con l’architetto Augusto Pompili, direttore Artistico di “Graphie”, rivista trimestrale di Arte e Letteratura … Molto altro si può leggere sulle sue attività artistiche ed organizzative su – https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/486-marisa-zattinihttp://www.ilvicolo.com/contatti/marisa_zattini.html
IL VICOLO Sezione Arte – tel. 0547 21386 cell. 335 373577 / mail: arte@ilvicolo.com

L’esposizione è accompagnata da una guida/catalogo (pagg. 48) che contiene tutte le opere esposte, con testi dell’artista e a firma di Gianfranco Lauretano e Giovanni Ciucci, dove la stessa Marisa Zattini scrive del suo lavoro:

  • Per ritrovarsi occorre perdersi…Parallelamente alla ricognizione sulla Kabbalah e sull’Alchimia, nel 2016 ho iniziato a ricercare il mio centro attraverso il segno labirintico eseguito su questi leggerissimi fogli, ‘preghiere’ regalatemi da mia figlia Andrea dopo un viaggio in Cina. Ho immaginato una serie di 100 labirinti permutanti – e al nero – per riemergere dalle tenebre alla luce, dalla nigredo all’albedo. Una sorta di mantra propiziatorio recitato in modo differente. Un lavoro che abbraccia l’arco di quattro anni. Un ouroborus dove dal luminoso e mistico fondo dorato inizio e fine coincidessero e si sovrapponessero.
LABIRINTO Uroboro 2016

Siamo come la risoluzione di un rebus … ovvero è il linguaggio per immagini, il percorso iniziatico dei labirinti, a rappresentare il rovello del pensiero, tra dubbi e rivelazioni, nella difficile integrazione tra emisfero destro e sinistro oppure addirittura tra i Tre cevelli, un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo elaborato da Paul D. MacLean che studiò le tre strutture R-complex, Sistema limbico, Neocortex, adibite specificamente a determinate funzioni, ma che sono risultate anche per la scienza, indipendenti l’una dall’altra ed in grado di dominarsi reciprocamente.

I percorsi labirintici, rappresentati nelle cattedrali, erano infatti la rappresentazione dell’introflessione del pensiero, incarnato in un percorso misterioso che portava a Dio nel centro. Un cammino spirituale molto complesso e contorto che, da Dedalo in poi, era stato trasformato da percorso iniziatico a torneo cavalleresco, infine in un gioco enigmistico; nel contrasto perenne tra luce e tenebre che l’uomo doveva attendersi, nella perenne lotta tra bene e male, tra eros e thanatos, tra creatività e distruzione.

L’autrice agisce su dei fogli/preghiera dei quali si è perso il riferimento, ma il segno “quadrato” d’oro che vi compare, potrebbe alludere allo Lo Shu, il quadrato magico con matrice 3 × 3 contenente tutti gli interi da 1 a 9 senza ripetizioni, disposti in modo tale che sommando i numeri sulle diverse righe, colonne o diagonali, si ottenga sempre lo stesso valore. Questa configurazione è simbolo dell’armonia universale. Nella cultura cinese il simbolo del cerchio esprime concetti collegati al cielo, all’infinito senza forma dell’universo, mentre il quadrato invece riguarda la Terra. In questa unione si rappresenta la famosa quadratura del cerchio.

Di lei scrive Gianfranco Lauretano:

  • Il gesto artistico di Marisa Zattini, che fa scendere questi minuziosi labirinti sulle
    LABIRINTO Cupido 2017

    foglie d’oro di preghiere orientali, si inserisce in piena coerenza nel suo percorso, così come si sta sviluppando negli ultimi anni. […] Si pensi al supporto di questi labirinti, la carta leggerissima ma terrena e la doratura divina di questi fogli, nati come supporto di preghiere orientali. Il tema del labirinto così si mostra particolarmente adatto alla tensione conoscitiva dell’artista. Esso è già di per se stesso simbolo alchemico, addirittura archetipico. La sua origine è antichissima e universale, comune a tutte le civiltà, di tutte le latitudini ed epoche. Compare insomma in cronologie e geografie lontane, nelle quali è enigmaticamente ricorrente. Di questi labirinti colpisce la fattura, la delicatezza e la fantasia del gesto, la miniatura e la varietà. E se davvero il labirinto è una forma antropologica – archetipica si diceva – del percorso interiore alla ricerca della misteriosa profondità di se stessi, contemporaneamente quelli di Marisa Zattini, percorrendo a loro volta quella strada, ne danno forme nuove e inedite, dalla foglia al cerebro, dall’otto dell’infinito alla stella di David, a una ricchezza di forme lussureggianti […].

 Infine dal testo di Giovanni Ciucci

  • … Labirintica, in limine Dedalus. Dal titolo stesso emerge una prima indicazione di
    LABIRINTO Cervello 2020

    carattere testuale, viene di fatto introdotto il concetto di soglia in relazione al labirinto. La componente metaforica e archetipica propria del labirinto è colta nel momento in cui offre all’individuo una precisa sfida: oltrepassare il limite, la demarcazione, che preannuncia l’inizio del percorso. L’artista ci comunica la portata della soglia iniziatica, della sfida conoscitiva, da intendersi quale presupposto originario di un cammino esplorativo dalla natura simbolico/funzionale, causa originaria dell’insorgere di scoperte e rischi, quelli appunto connaturati alla natura stessa del dedalo .[…]

INFO – Labirinto della Masone – Strada Masone 121, Fontanellato (PR) tel. 0521 827081 – La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19.

L’accesso alle mostre è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone www.labirintodifrancomariaricci.it che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.

Data la necessità di contingentare gli ingressi per poter accedere alla struttura è obbligatoria la prenotazione da effettuare acquistando in anticipo il biglietto tramite la nostra biglietteria online. Per i giorni del finesettimana va effettuata entro e non oltre il giorno precedente, come sancito dalle disposizioni ministeriali. All’interno della struttura è necessario rispettare le norme igienico-sanitarie: indossare sempre e correttamente la mascherina, evitare assembramenti, rispettare le distanze e curare l’igiene delle mani.

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -