Home C'era una volta Specks Powell, un batterista duttile dalla grande tecnica

Specks Powell, un batterista duttile dalla grande tecnica

SHARE

Il 5 giugno 1922 nasce a New York il batterista Specks Powell, registrato all’anagrafe con il nome di Gordon Powell.

A sedici anni il primo gruppo

Nel 1938, a sedici anni, ha già un suo gruppo nel quale si esibisce sia come pianista che come batterista. Dal 1939 al 1940 fa parte del gruppo di Eddie South, formato da David Martin, Eddie Gibbs, Ernest Hill con il quale incide i primi dischi. Nel 1941 Specks entra nell’orchestra di John Kirby con cui rimane però per pochi mesi. Nello stesso anno suona anche con Benny Carter, Red Norvo e Benny Goodman. Nel 1943 inizia a suonare come musicista di studio alla CBS con Raymond Scott e poco dopo diventa il batterista fisso della casa mettendo il suo talento al servizio di generi diversi limitando notevolmente la sua attività jazzistica.

Un segno importante su grandi incisioni

Nonostante la sua ecletticità di tanto in tanto trova anche il tempo di lasciare il suo segno su incisioni jazz la cui fama è destinata a durare negli anni. Accade per esempio il 6 giugno 1945 quando incide per la Comet Hallelujah e Get Happy con Gillespie, Parker, Flip Phillips, Red Norvo, Teddy Wilson e Slan Stewart. Nel 1947 prende parte alla famosa Saturday Night Swing Session con Roy Eldridge, Flip Phillips, Al Casey e Eddie Safranski, incidendo quattro brani famosi: Lover, Honeysuckle Rose, How High The Moon e Flip And Jazz. Nel 1949, ancora con Red Norvo, incide quattro brani di grande successo come Just You, Just Me, Witch Switch Witch, The Bass On The Barroom Floor, N.R.C. Jump. Batterista tecnicamente preparatissimo e molto duttile, in grado di accompagnare musicisti di ogni stile muore il 15 settembre 2007.

 

Previous articleQuando John Frusciante ritornò nel gruppo
Next articleMimì Maggio, l’inventore della sceneggiata
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".