Home C'era una volta Tino Tracanna, un sassofonista di lungo corso

Tino Tracanna, un sassofonista di lungo corso

SHARE

Il 17 maggio 1956 nasce a Livorno il sassofonista Giustino Tracanna, detto Tino, uno dei protagonisti della scena jazz italiana contemporanea.

A Bergamo le lezioni di Trovesi

A sedici anni inizia a studiare il sassofono prendendo lezioni da Gianluigi Trovesi a Bergamo. Fa le prime esperienze jazz nel 1974 nel gruppo La Nausea di Claudio Angeleri; nello stesso anno è tra i promotori del Collettivo Musicale di Bergamo. Nel 1975 costituisce con Angeleri, Roberto Zonca, Roberto Marchesi e Roger Rota lo Ziggurat con il quale collabora fino al 1978 incidendo anche l’album L’Altra Bergamo nel 1977. Dal 1979 suona nel Quartetto Bop e l’anno dopo dà vita al Reza Trio e fa parte di un quartetto di sassofoni diretto da Roger Rota. Nell’autunno 1981 inizia a collaborare con Franco D’ Andrea. Nel 1983 inizia una lunga collaborazione, attiva ancora oggi, col quintetto di Paolo Fresu con il quale incide anche Live in Montpellier, premiato come miglior disco di Musica Jazz del 1990 e Night of The City, premiato in Francia con il prestigioso Premio Django alla migliore realizzazione discografica europea.

Una lunga lista di musica

Nella sua lunghissima carriera ha realizzato oltre un centinaio di incisioni discografiche in proprio come solista ospite o come co-leader. L’elenco degli artisti con i quali ha suonato è lunghissimo con Inoki, Franco D’Andrea, Paolo Fresu, Dave Liebman, Barry Altschul, Tomasz Stańko, Giorgio Gaslini, Andrea Pellegrini, Maria Pia De Vito, John Tchicay, Garrison Fewell, S. Gervasoni, Gianluigi Trovesi, Roberto Cipelli, Mauro Grossi, Attilio Zanchi, Ettore Fioravanti, Gianni Cazzola, Daniele Cavallanti, Pino Minafra, Bruno Tommaso, C. Bagnoli, Sante Palumbo, Enrico Rava, Roberto Gatto, Muhal R. Abrams, Gianni Basso, Danilo Rea, Roberto Cecchetto, Tony Pancella, Augusto Mancinelli, Giovanni Tommaso, Achille Succi, Steve La Spina, George Cables, Jeff Williams, Giovanni Falzone, Dave Douglas, Pierre Favre, Steve Lacy e altri.

 

Previous articleSprecometro, un’app per il cibo gettato
Next articleLipsia, la città della bicicletta
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".