Home C'era una volta Tony Almerico, trombettista, disc jockey e showman

Tony Almerico, trombettista, disc jockey e showman

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Il 16 agosto 1905 nasce a New Orleans il trombettista Tony Almerico, all’anagrafe Anthony Almerico.

Gli inizi grazie alle lezioni dei Gesuiti

Tony inizia a suonare nella sua città natale in orchestre da ballo quando è ancora studente, mettendo a profitto le lezioni di musica che prende al Liceo dei Gesuiti. Dopo essersi fatto le ossa nei più rinomati cabaret di New Orleans e dopo aver girato in lungo e in largo gli Stati Uniti, nel 1936, ritornato a New Orleans, costituisce una sua orchestra, che riuscirà a mantenere in vita per moltissimi anni e con la quale si conquisterà una grossa notorietà soprattutto nel dopoguerra sfruttando un lungo e importante ingaggio al Parisian Room in Royal Street, uno dei più eleganti locali della sua città, i cui spettacoli vengono regolarmente registrati e radiotrasmessi. Durante questo periodo, Almerico ha modo di esibirsi anche in veste di simpatico presentatore-animatore; un’attività questa che continuerà a coltivare e che gli consentirà di affermarsi come disc jockey e showman in molti spettacoli musicali radiofonici e televisivi.

Le incisioni e lo stile di Paul Mares

Le sue prime sedute di incisione risalgono alla fine degli anni Venti nel periodo delle sue peregrinazioni. Nel 1928 registra due dischi (mai pubblicati) per la Victor a New York, con la cantante Irene Beasley, ma è possibile ascoltarlo nelle sedute registrate per la stessa etichetta e, in quello stesso anno, a Memphis con la banda di Mart Britt, della quale fanno parte il clarinettista Sidney Arodin e il pianista Terry Shand, nonché in quella del clarinettista Slim Lamar. In queste sue prime incisioni Almerico suona in uno stile assai vicino a quello di Paul Mares, che allora rappresenta un preciso punto di riferimento per tutti i trombettisti bianchi di New Orleans. In veste di capo orchestra Tony Almerico registra i suoi primi dischi a New Orleans per la Dot, la Southland e la Cook a partire dal 1949, alla testa di una band comprendente Jack Delaney, Pete Fountain, Lester Bouchon, Roy Zimmerman, Joe Loyacano e la cantante Lizzie Miles. Rispetto alle registrazioni degli anni Venti, Almerico mostra di aver chiaramente subito l’influenza armstronghiana, sia pure in una chiave alquanto commercializzata. La sua ultima seduta di incisione risale all’inizio del 1961, pochi mesi prima della sua morte che avviene a New Orleans il 1° dicembre 1961

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".