Home C'era una volta Tubby Hall, un batterista della vecchia scuola

Tubby Hall, un batterista della vecchia scuola

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Il 12 ottobre 1895 a Sellers, in Louisiana, nasce il batterista Alfred Hall detto Tubby Hall, espressione del jazz delle origini.

I primi successi, la guerra e il ritorno

Importante esponente della vecchia scuola di batteristi di New Orleans nel 1913 suona nella Eagle Band di Frankie Dusen, una delle orchestre più importanti del jazz delle origini. Tra il 1915 e il 1917 fa parte della Crescent Band, un’altra formazione di New Orleans. Nel 1916 entra nell’organico di un’altra orchestra: la Sirveleaf Band con la quale resta fino al 1917. Successivamente lascia New Orleans per Chicago dove continua a suonare fino a quando si ritrova arruolato. C’è la prima guerra mondiale e lui è sotto le armi. Quando la guerra finisce, lascia la divisa, torna alla musica e suona con alcuni grandi nomi del jazz tradizionale: da Clarence Miller nel 1920 a Jimmie Noone nel 1921, a Carroll Dickerson e Doc Watson nel 1922.

Varie esperienze prima di mettersi in proprio

Nel 1926 suona con Louis Armstrong e l’anno dopo è nell’orchestra di Clarence Black. Nel 1929 è con Boyd Atkins e nel 1931 suona di nuovo al fianco di Louis Armstrong. Nel 1933 è il batterista di Frankie “Half Pint” Jackson. Successivamente torna ancora con Jimmie Noone dal 1934 al 1936. Negli anni seguenti preferisce esibirsi a Chicago con formazioni da lui guidate che ottengono un notevole successo in numerosi locali ottenendo. Batterista poderoso, con un beat molto solido, si fa ammirare per i particolari effetti ottenuti ai piatti. Muore a Chicago, nell’Illinois, il 13 maggio 1945.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".