Home C'era una volta Via i “capelloni” da Sanremo!

Via i “capelloni” da Sanremo!

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Il Festival di Sanremo del 1966 sembra colto da un impeto giovanilistico e “apre” al beat. Per la prima volta il programma della rassegna comprende la musica dei cosiddetti “capelloni” che tanto piace ai giovani.

Un cast di tutto rispetto

Il cast è di tutto rispetto e va dall’aggressivo (allora) soulman Lucio Dalla, agli Yardbirds di Keith Relf e Jeff Beck, all’Equipe 84, ai Renegades, agli Hollies, ai Ribelli, allo “scandaloso” P.J. Proby, censurato in Gran Bretagna per l’abitudine di sbottonarsi i pantaloni durante i bis. Sembra che davvero la rassegna sanremese si sia aperta alle novità. Non è così.

Un massacro a tradimento

Tra il 28 e il 29 gennaio si consuma quello che i magazine giovanili dell’epoca chiameranno «un massacro a tradimento dei nostri idoli». Problemi tecnici, canzoni inadatte, accoppiamenti incredibili (P.J. Proby è in coppia con il tenore Giuseppe di Stefano!) e un generale fastidio dell’ambiente festivaliero nei confronti degli “invasori” portano alla immediata eliminazione di tutti gli esponenti delle nuove tendenze giovanili, con l’eccezione di Caterina Caselli e dei Ribelli. Lo stesso Celentano, con la straordinaria Il ragazzo della via Gluck viene buttato fuori dopo la prima serata. Tra il Festival di Sanremo e le nuove generazioni si apre un conflitto destinato a durare nel tempo.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".