Home C'era una volta Von Trips, un secondo posto alla memoria

Von Trips, un secondo posto alla memoria

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Il 10 settembre 1961, a Monza, è in programma il Gran Premio d’Italia d’automobilismo, penultima prova del campionato mondiale piloti di quella stagione.

L’incidente

La Ferrari, occupa i primi due posti della Classifica generale. Al vertice c’è un pilota tedesco dal nome nobile che sta letteralmente facendo sognare i tifosi delle “rosse”, Wolfgang Von Trips, che, con i suoi trentatré punti, precede un altro ferrarista, l’americano Phil Hill. Il Gran Premio inizia davanti a una folla di tifosi in delirio che già pregustano l’ennesimo successo delle auto di Maranello. Al secondo giro lo scozzese Jim Clark, destinato a diventare uno dei protagonisti negli anni successivi, ma in quel periodo ancora alle prime armi come pilota di Formula 1, tocca con la sua Lotus l’auto di Von Trips pochi metri prima della curva parabolica della pista di Monza.

Una strage

La vettura del tedesco impazzisce. Perde aderenza e vola verso la folla che assiepa le tribune vicine, troppo vicine, alla curva. È una strage. Muore Von Trips, ma con lui perdono la vita, falciati dai pezzi della sua Ferrari che si disintegra nell’urto, quattordici spettatori. I feriti si contano a decine. I punti del tedesco sono però sufficienti a farlo restare nelle posizioni di vertice della classifica. Il Campionato del mondo verrà vinto dall’altro ferrarista Phil Hill e Von Trips si piazzerà al secondo posto della classifica finale: un secondo posto “alla memoria”.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".