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Xylella, sarà strage di ulivi

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batterio killer xylella

Sarà strage di ulivi. L’Unione Europea ha deciso: si abbatteranno anche le piante non colpite per evitare la propagazione della Xylella. I primi abbattimenti cominceranno dai primi di maggio. Non sono servite a nulla le proteste degli ambientalisti, e i richiami dei ricercatori: per combattere il virus – avevano detto – occorre un’azione di prevenzione. Il rischio? Quel che accadrà: la distruzione di un patrimonio naturale unico al mondo.

L’Unione Europea: verranno sradicati tutti gli ulivi infetti

Ma la decisione è presa: lo ha stabilito il Comitato per la Salute dell’Unione Europea. Per evitare che il batterio possa propagarsi a nord della province di Lecce Brindisi e Taranto e colpire anche altre piante fuori dal tacco d’Italia si procederà all’abbattimento anche di piante non infette.

Il piano prevede una suddizione delle zone in cui è stata riscontrata la presenza del virus. Una zona cuscinetto, una zona intermedia e una zona infetta. Per ognuna di queste verranno presi provvedimenti diversi. Il batterio si sposta tramite un insetto. Si chiama la cicala sputacchina che, pungendo il tessuto delle piante per nutrirsi, introduce il batterio causandone l’essiccamento.

Scompariranno anche la quercia, la malva, il sorgo

L’ordine dell’Unione Europea è chiaro: si interverrà in maniera radicale in particolare nella zona cuscinetto, quella che si trova a nord di Lecce, in mezzo alle belle campagne di Brindisi e Taranto. Qui si verificherà la vera strage. Vi sarà non solo, infatti, l’eradicazione delle piante ma anche la distruzione di tutte le altre a ridosso della pianta infetta. In un raggio di 100 metri.

L’obiettivo è quello di fare tabula rasa.

Nella zona intermedia, in un’area larga 20 km al confine fra le tre province che formavano la vecchia Terra d’Otranto, il trattamento sarà diverso: verranno comunque sradicati gli alberi d’ulivo malati ma senza necessariamente eliminare le altre piante circostanti nel raggio di 100 metri.

Infine c’è l’area più colpita dalla xylella, quella che riguarda l’intera provincia di Lecce dove sono presenti focolai del batterio a macchia di leopardo. In questa zona il Comitato per la Salute avverte che non ci sarà l’obbligo di estirpare gli alberi poiché è ritenuto che non siano contagiosi.

Una vera tragedia per il Salento

Non sono solo queste le misure previste: l’Unione ha infatti stabilito rigorosi controlli per tutti i tipi di pianta da importazione. Sarà anche imposto il divieto di impianto di nuovi ulivi e sono state già messe al bando le importazioni di piantagioni di caffè da Honduras e Costa Rica. Sembra, infatti, che la Xylella sia sbarcato nel Vecchio Continente nel 2013 con una pianta ornamentale. La pianta, partita proprio dal Costa Rica, sarebbe giunta in Puglia dopo essere transitata a Rotterdam.

L’Italia è stato l’unico stato dei 28 a votare contro il provvedimento. Nella lista delle piante da estirpare scompariranno la quercia, la malva e il sorgo. Insomma le belle piante che rendono unico il Salento. Ma è stato ottenuto il rincio d’esame a luglio per gli agrumi e per la vigna. Se a luglio l’Unione dovesse decidere il contrario per le province di Brindisi, Taranto, Lecce nelle cui zone si producono vini doc tra cui il Primitivo di Manduria o il Salice Salentino sarebbe non un dramma ma una vera tragedia. Una tragedia irrimediabile per la bella terra del Salento.