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Xylella, Ue: «Italia agisca»

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La Commissione Ue mette sotto tiro l’Italia. La richiesta è chiara. Sulla Xylella si chiede “una rapida ed efficace azione da parte delle autorità italiane per salvare le piante sane ed evitare di diffondere la Xylella in Italia e in Europa”.

Xylella, Italia nel mirino dell’Europa

“Non abbiamo indicazioni di comunicazioni di dati sbagliati a Bruxelles dalle autorità italiane” spiega il portavoce del commissario Vytenis Andriukaitis dopo lo stop agli eradicamenti deciso dalla magistratura. Il pensiero è anche alla procedura d’infrazione contro l’Italia per non aver applicato le misure Ue anti-batterio killer degli ulivi.

Xylella, Commissione Ue mette in mora l’Italia

La Commissione, ha aggiunto il portavoce, “non commenta le decisioni della magistratura locale”, ma ricorda che la Xylella “è una delle malattie più pericolose per le piante e con un serio impatto economico” per le zone colpite, ribadendo dunque l’invito all’Italia di agire, motivo per cui  già dalla scorsa settimana è stata inviata una lettera di messa in mora a Roma.

Xylella, quale la verità?

Eppure i dubbi su chi ha o meno ragione restano. Da un lato la scienza da un lato la procura di Lecce. Sta di fatto che proprio la magistratura sulla base di una serie di atti ha esattamente smentito quanto detto dagli scienziati. Questi ultimi avevano ribadito, in sostanza, che il batterio della xylella aveva essiccato gli ulivi. La Procura ha, invece, dichiarato esattamente altro:  “E’ stata fornita una falsa rappresentazione della realtà con riguardo all’asserito, ma assolutamente incerto, ruolo specifico svolto dalla xylella fastidiosa nella sindrome del disseccamento degli alberi di ulivo – si legge negli atti – e con riguardo all’asserita, ma assolutamente incerta, presenza nel Salento di una popolazione omogenea del batterio e della sua recente introduzione dal Costa Rica”. Insomma la magistratura è convinta che a far essiccare gli alberi non sia stata la xylella ma che questa sia stata importata dallo Iam (Istituto agronomico del Mediterraneo) nel corso di un famoso convegno del 2010. E che proprio dai documenti siano invece emersi delle “gravi irregolarità”. Non solo: proprio i ricercatori dello Iam ora sono sotto accusa: avrebbero finto di cercare la documentazione originale da consegnare alla magistratura sul batterio della Xylella.

Ambientalisti attaccano: non occorre far strage di ulivi

Sta di fatto che le domande restano mentre gli ulivi secolari sono stati abbattuti e, si spera, che altri non cadranno. Gli ambientalisti ribadiscono che non era affatto necessario procedere a questo sterminio. Bastava tutelare le piante, proteggerle, per garantirne la sopravvivenza. L’Europa chiede di agire ma la richiesta fatta da più parti è una sola: arrivare alla verità per evitare una inutile strage della Natura.