Home C'era una volta L’estate del ’68 canticchia “Luglio, col bene che ti voglio”

L’estate del ’68 canticchia “Luglio, col bene che ti voglio”

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Quando si pensa all’estate del sessantotto, l’anno in cui anche in Italia inizia soffiare forte il vento di un cambiamento per molti versi epocale, si fa fatica a ricordare che una delle canzoni più cantate, ballate e vendute di quel periodo possa essere stata Luglio di Riccardo Del Turco.

Il successo di una canzoncina indolente e sonnacchiosa

Eppure dopo aver vinto il concorso “Un disco per l’estate” la canzoncina indolente e sonnacchiosa proprio il 27 luglio 1968 arriva al vertice della classifica dei dischi più venduti in Italia. Il suo interprete, presentato come un debuttante, una sorta di barista prestato alla musica è in realtà un personaggio tutt’altro che sconosciuto agli addetti ai lavori. Negli anni Cinquanta, infatti, era stato il cantante dell’orchestra di Riccardo Rauchi. Il pigro Del Turco ha un rapporto contraddittorio con la musica e più d’una volta ha lasciato tutto per tornare dietro al banco del suo bar nel centro storico di Firenze. Conosce bene, però, i trucchi del mestiere. Incide tutta d’un fiato la canzoncina scritta insieme a Bigazzi nella casa di quest’ultimo a Punta Ala. Le parole non sono granché, ma l’insieme è accattivante e gradevole.

Uno straordinario successo internazionale

Il risultato è uno straordinario successo di pubblico che continua anche quando il sole dell’estate ha lasciato il posto all’autunno. Il brano, infatti, vincerà anche la Gondola d’Oro alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, uno dei premi più prestigiosi di quel periodo, riservato alle canzoni dominatrici del mercato. Il successo di Luglio non si fermerà nei confini italiani. La canzone infatti conquisterà una posizione di rilievo anche nella classifica britannica e in quella francese. In Francia sarà Joe Dassin a cantarla con il titolo Le petit pain au chocolat. Artefici dell’exploit nella patria del beat saranno invece quei Tremeloes che qualche anno prima erano stati preferiti ai Beatles dai cervelloni della Decca. La loro versione, intitolata I’m gonna try, porterà il brano di Riccardo Del Turco sul mercato anglosassone alimentando l’inspiegabile fascino di una canzone nata per essere consumata nel breve spazio di qualche settimana.

https://www.youtube.com/watch?v=dO2NWjPKsbM

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".