Home C'era una volta Philip Glass, il minimalista della new age

Philip Glass, il minimalista della new age

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Il 31 gennaio 1937 nasce a Baltimora, nel Maryland, il pianista e tastierista Philip Glass, forse il più osannato esponente del movimento minimalista e uno degli iniziatori della “new age music”.

Dal minimalismo al postminimalismo

Nonostante la fama il suo rapporto con la musica minimalista in realtà non è statico e non è neppure duraturo nel tempo. Pur essendo considerato tra i capofila del movimento con Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley e John Adams, non si è accontentato del successo e dei riconoscimenti e ha evitato di fossilizzarsi e si è progressivamente evoluto verso uno stile di più facile fruizione, postminimalista, meno rigoroso, più vicino alla tradizione sinfonica americana. Figlio di immigrati ebrei provenienti dall’Ucraina incontra la musica fin da piccolo. Suo padre, infatti, è il proprietario di un negozio di dischi. Da bambino studia flauto presso il Peabody Conservatory of Music e, in parallelo con gli studi di matematica e filosofia, perfeziona la sua cultura musicale alla Juilliard School dove approfondisce e si specializza nelle tastiere. Tra i suoi insegnanti di composizione figurano Vincent Persichetti e William Bergsma. Nell’estate del 1960 studia con Darius Milhaud e compone un concerto per violino per una compagna di studi, Dorothy Pixley-Rothschild. Dopo il diploma nel 1964 si stabilisce a Parigi. Nella capitale francese si muove su strade di ricerca particolari influenzato dalla musica tibetana e dal sitarista indiano Ravi Shankar. Per la parte teorica del suo lavoro può contare sulla collaborazione della pedagoga musicale francese Nadia Boulanger.

Il Philip Glass Ensemble

Tornato a New York all’inizio degli anni Settanta fatica a trovare spazio. La scarsa attenzione riservata al suo lavoro dagli esecutori e dagli spazi di esecuzione tradizionali lo convincono a mettersi in proprio. Dà vita al Philip Glass Ensemble con alcuni suoi ex compagni di studi, tra cui Steve Reich e Jon Gibson, iniziando a esibirsi all’interno delle gallerie d’arte. Proprio quest’ultime sono l’effettivo punto di contatto tra il minimalismo musicale e il minimalismo nelle arti visive tanto che la musica di Glass e soci viene supportata da artisti che spesso creano i manifesti per i loro concerti. Instancabile ricercatore e poco incline a farsi imprigionare da uno stile o da una corrente artistica, a partire dagli anni Ottanta preferisce prendere le distanze dal minimalismo. Pur rispettoso dei canoni del suo personalissimo stile, inizia ad aprirsi alle suggestioni di altri generi e alle più diverse culture musicali del mondo. Philip Glass è stato il primo artista, dopo Igor Stravinsky, a firmare un contratto discografico esclusivo con la CBS Masterworks.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".