Il 12 maggio 1967 in Gran Bretagna viene pubblicato il singolo A whiter shade of pale da parte di un gruppo fino a quel momento del tutto sconosciuto.
Un’espressione latina storpiata
Si chiamano Procol Harum e il loro nome è frutto di una storpiatura dell’espressione latina “procul harum” (lontano da queste). Si è molto favoleggiato sulla scelta del nome ma al di là delle leggende è stato “rubato” al gatto di un amico del produttore Denny Cornell. Il gruppo è formato dai tastieristi Gary Brooker e Matthew Fisher, dal bassista Dave Knights, dal chitarrista Ray Royer e dal batterista Bobby Harrison che però, in A whiter shade of pale viene sostituito dal più esperto batterista di studio Billy Eyden.
Un inno dell’estate
Il brano grazie anche alla programmazione insistita da parte delle radio pirata diventa uno degli inni dell’estate di quell’anno in tutto il mondo. I testi di Keith Reid entusiasmano la critica che lo paragona a Bob Dylan, mentre la musica di Brooker viene definita in vari modi: surreal soul, Bach rock, ecc. Con il successo arrivano i primi problemi di formazione. Royer e Harrison se ne vanno e al loro posto arrivarono Trower e Wilson, vecchi compagni di Gary Brooker nei Paramounts.