Home C'era una volta Al Hendrickson, un chitarrista apprezzato dai musicisti

Al Hendrickson, un chitarrista apprezzato dai musicisti

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Il 10 maggio 1920 a Eastland, nel Texas, nasce il chitarrista e qualche volta cantante Al Hendrickson, registrato all’anagrafe con il nome di Alton Reynolds Hendrickson.

Molte formazioni rivendicano il suo talento

Hendrickson studia musica con Luis Elorriaga e dal 1925 si sposta in California ove si stabilisce definitivamente. La prima scrittura gli arriva da Artie Shaw per far parte dei Gramercy Five con i quali suona tra il 1940 e il 1945 mentre svolge anche il servizio militare. Ottiene poi una serie di ingaggi di minor importanza, come quelli con il gruppo di Ray Linn o quello con Freddie Slack, con il quale rimane sei mesi esibendosi sia come chitarrista che come cantante, compito che più tardi svolge anche per Benny Goodman nella grande orchestra e nel sestetto. La sua fama cresce progressivamente e molti sono i gruppi che si affidano al suo talento da chitarrista, come quelli di musicisti Boyd Raeburn, Ray Noble, Woody Herman, Johnny Mandel, Neal Hefti, Billy May, André Previn. Con alcune di queste formazioni incide anche vari dischi.

Hollywood e non solo

La sua chitarra appare spesso anche in sedute di registrazione, per lavori televisivi e per film come “I want to Live”, “Staccato”, “M-Squad” o “New Orleans Beat”. Nel 1962 si esibisce a Monterey con la formazione di Dizzy Gillespie e con Louis Bellson. Suona anche con Nat King Cole, Peggy Lee, Benny Carter, Lalo Schifrin, Phil Moore, Lena Horne, Quincy Jones e con qualche formazione che suona bossa nova. Malgrado non abbia mai avuto una grande notorietà tra il pubblico Hendrickson è molto stimato dai colleghi ed è considerato uno dei migliori professionisti in circolazione negli studios hollywoodiani. Muore il 19 luglio 2007.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".