Home C'era una volta Allan Ganley, un protagonista del jazz britannico

Allan Ganley, un protagonista del jazz britannico

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L’11 marzo 1931 a Tolworth, nel Surrey, in Gran Bretagna, nasce il batterista Allan Ganley, un protagonista del jazz britannico in particolare negli anni Cinquanta e Sessanta.

Esordio precoce

Quando fa il suo esordio in pubblico non ha ancora compiuto vent’anni e per tutti gli anni Cinquanta svolge un’intensa attività con vari gruppi inglesi. Spiccano le esperienze con Jack Parnell nel 1953, Johnny Dankworth nel 1955, quella con il New Jazz Group accanto al trombettista giamaicano Dizzy Reece e nel 1957 con la band dei Jazzmakers.

La caduta non lo ferma

Partecipa al festival del jazz di Newport nel 1959 e durante gli anni Sessanta suona spesso con musicisti statunitensi quali Art Farmer, Freddie Hubbard, Roland Kirk, Clark Terry, Benny Golson e Maynard Ferguson. Nel 1995 Ganley cade e si rompe una caviglia. A causa di questo incidente e dello shock non suonò la batteria per qualche tempo. Non è l’addio. Poco tempo dopo ritorna regolarmente sul palco. Il suo modo di suonare la batteria ha continuato a intrattenere gli amanti del jazz fino alla sua morte improvvisa. Colpito da malore Ganley muore al Wexham Park Hospital di Slough il 29 marzo 2008.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".