Home Eco Culture “Anni di piombo”, terrore, rabbia … ed ironia

“Anni di piombo”, terrore, rabbia … ed ironia

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Marco Palladini, autore del libro “Non abbiamo potuto essere gentili” (Padri, figli & guerre a seguire) 2007 - Onyx Edizioni s.n.c.

Un appuntamento da non perdere, mercoledì 5 febbraio 2020 ore 17:30 alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, via San Francesco di Sales, 5, con la presentazione del libro di Marco Palladini Non abbiamo potuto essere gentili (Padri, figli & guerre a seguire) su gli «Anni di piombo» il decennio che, dopo le due guerre mondali, è il più intriso di violenza e rabbia di tutto il ‘900. L’intento dell’autore è quello di riflettere e far riflettere sulla gioventù degli anni ’70 del secolo scorso che, come enuncia il sottotitolo del libro, si apre con un dialogo intergenerazionale con il padre Italo, ex tenente degli Alpini, detenuto per due anni in vari lager tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono soprattutto questi gli anni nei quali si è consumata l’ultima parabola del mito novecentesco della Rivoluzione, una decade gremita di cruciali eventi storico-politici, da poco rievocati nel cinquantenario della bomba di Piazza Fontana, sino al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro.

COPERTINA DEL LIBRO

Saranno presenti con l’autore: Carlo Bordini poeta, narratore e critico letterario, ex dirigente trotzkista. Desirée Massaroni studiosa e critica di cinema. Paolo Miggiano ricercatore indipendente su sicurezza, disarmo e stragi. Vincenzo Sparagna scrittore e giornalista, tra i fondatori e direttore delle riviste satiriche il Male e Frigidaire.

Introduce Bianca Cimiotta Lami, Presidente Fiap Roma e Lazio e vice Pres. Nazionale.

Marco Palladinihttps://www.dailygreen.it/marco-palladini-viaggio-nel-teatro-in-italia-dal-1981-al-2015/autore poliedrico, poeta, performer, attore/autore di pièces teatrali, di racconti e romanzi, organizzatore di eventi, promotore di iniziative culturali di vario genere, ci invita ad una lettura o una rilettura di anni drammatici sul piano dello scontro politico, ma all’interno di fortissime tensioni sociali, sotto una pesante cappa di giochi incontrollabili di forze, nello scacchiere della guerra fredda, ma con altre procedure al tavolo dei servizi segreti ed altre entità più misteriose prodotte dalla continuità/discontinuità tra regime fascista e democrazia.

Ricordando i tentativi di colpi di Stato, gli uomini di Mussolini ancora al potere e mai processati, l’uccisione di personaggi divenuti scomodi, molti nomi vengono evocati; ripercorsi sullo sfondo di una ri-memorazione non innocua, anche gli spazi della coraggiosa, pungente ironia che dà respiro in un clima di costante terrore e rabbia, per esempio dei giorn

VINCENZO SPARAGNA

ali satirici come Il Male che in quegli anni in breve tempo per le iniziative e i contenuti innovativi, divenne un vero e proprio fenomeno di costume, raggiungendo le 140.000 copie di venduto fra il 1978 e il 1979 con i famosi falsi dei maggiori quotidiani.

Mentre la vitalità di appetiti culturali ed ideologie scoppiava nel fuoco dell’emotività, prefigurandosi idealmente un futuro assetto del mondo e della realtà italiana, più libero dai lacci e dai bavagli, il confronto con oggi risulta poco scontato e degno di ulteriori riflessioni.

L’autore ne è consapevole e sente la necessità di fornire, come premessa, le istruzioni per l’uso, sia per i giovani lettori, sia per chi c’era ed ancora si pone domande; ma tali istruzioni non sono risposte, ma ricerca di ulteriori indagini su se stesso, come testimone/attore in 15 punti. L’incipit del primo punto è questo

FRIGIDAIRE 258 IL NUOVO MALE 29 2019

Negli anni ’70 del secolo scorso mi è accaduto di essere un estremista politico, membro e dirigente studentesco del gruppo marxista-leninista Avanguardia Operaia. Questo libro nasce svolgendo e riavvolgendo il filo della memoria e della riflessione personali. C’è oggi per me la consapevolezza che allora più che scegliere, si veniva scelti. Sullo sfondo di quel mio posizionamento politico estremo, agì potentemente il Mito della Rivoluzione, cuore e moloch del Novecento ideologico, ma anche o forse soprattutto un disagio dell’essere, un istintivo andare controcorrente, una vocazione eretica che, con modalità differenti, permangono tuttora. –

Del resto la presentazione al libro di Aldo Mastropasqua non lascia scampo, bisogna correre il rischio di immergersi nella lettura coinvolgente, quasi un diario a voce alta, per provare a capire chi eravamo, chi siamo diventati e chi non vogliamo essere.

  • Prevale, nelle pagine conclusive, un senso di vuoto, quasi di horror vacui, una consapevolezza postuma di aver assistito a un esaurimento storico, allo sperpero della somma di energie di una o di più generazioni. Dissipazione che ha privato, nei decenni successivi, il nostro paese di una spinta decisiva non tanto verso la tanto sognata palingenesi riv
    Museo Frigidaire Frigolandia

    oluzionaria, sempre meno attuale e proponibile dopo i clamorosi crolli del 1989, ma nella direzione di un profondo e radicale rinnovamento del modo stesso di fare politica e di governare i cambiamenti epocali in atto. La “Lettera ad un figlio immaginario” che conclude “Non abbiamo potuto essere gentili” ha il senso di un confronto con la generazione degli attuali ventenni che andrebbe scossa dall’apatia, dalla superficialità e dall’assenza di ideali che la contraddistingue. Ritrovare la capacità di mettersi in gioco, di rischiare, di confliggere, anche, con un mondo sempre più globalizzato e dominato da imprendibili e onnipotenti flussi speculativi finanziari, fermare una logica del profitto e dell’arricchimento che sfrutta selvaggiamente sia l’uomo che la natura, questi sono i compiti che ci si aspetta vengano affrontati da una generazione che appare invece sempre più prona, succuba, precarizzata, privata di ogni aspettativa per il futuro. Con un linguaggio spesso ruvido e parlato, mescidato e meticcio, che ha assorbito negli anni le gergalità sia del politichese che delle controculture giovanili, in una stratificazione ormai pluriennale, Palladini è riuscito a mio avviso a toccare alcuni punti estremamente sensibili delle questioni, oggi più scottanti, come potrà consentire anche chi sia in totale disaccordo sull’attesa messianica del ritorno, prima o poi, della Grande Onda.-

Mercoledì 5 febbraio 2020 ore 17:30

CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA -Via San Francesco di Sales, 5 – 060608 – 06.6876543 – Dal lunedì al venerdì, 9.30 – 20.00 – www.comune.roma.it/cultura

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -