Home C'era una volta Bjarne Rostvold, un jazzista che non disdegna incursioni in altri generi

Bjarne Rostvold, un jazzista che non disdegna incursioni in altri generi

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Il 18 agosto 1934 a Gentofte, in Danimarca, nasce il batterista e percussionista Bjarne Rosvold, uno dei maggiori protagonisti della scena jazz danese.

Percussioni e batteria

Il suo impegno musicale spazia ampiamente all’interno della scena jazz, ma non disdegna incursioni in altri generi. Dal 1956 al 1959 suona i bongos nella big band di Ib Glindemann, poi, dal 1959 al 1964, è il batterista nel sestetto del chitarrista Jørn Grauengaards con il cantante Daimi. Tra il 1964 e il 1978 fa parte della big band della radio danese con cui incide due album nell’aprile del 1978 sotto la direzione di Thad Jones. L’impegno con l’orchestra non è esclusivo e non gli preclude altre esperienze. Dal 1966 è uno dei componenti del quartetto del pianista Max Leths. A partire da quell’anno forma dei propri quintetti con i quali suona soprattutto musica di Ray Pitts e nei quali, dal 1977, si esibisce il trombettista statunitense Tim Hagans.

Tra big band e gruppi

Tra il 1968 e il 1969 è uno dei componenti del gruppo di Ray Pitts Underground Railroad, mentre dal 1974 fa anche parte del quintetto Richard Boone – Bent Jaeding. Dal 1976 suona con la big band Crème Fraîche del trombettista Lars Togeby e si esibisce anche con la cantante americana Etta Cameron. Dal 1977 è nel trio del pianista-compositore Finn Savery e, dal 1977 al 1978, nel Settetto Septangle dei cantanti Sanne Salomonsen, Mona Larsen e Daimi. Nel gennaio del 1980 entra a far parte della big band Eclipse di Thad Jones. Ha inciso dischi con, tra gli altri, Kenny Drew, George Gruntz, Teddy Wilson, Inez Cavanaugh, e Bengt-Arne Wallin. Muore il 12 luglio 1989.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".