Home C'era una volta Boomie Richman, un jazzista prestato al pop

Boomie Richman, un jazzista prestato al pop

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Il 2 aprile 1921 a Brockton, nel Massachusetts, nasce il sassofonista Boomie Richman, registrato all’anagrafe come Abraham Samuel Richmond.

L’incontro con Dorsey

Dopo qualche anno di attività nei night club di Boston, nel 1942 si trasferisce a New York dove entra a far parte di importanti formazioni di quel periodo, tra cui quelle di Muggsy Spanier, di Jerry Wald e di George Paxton. A partire dal 1945 e per cinque anni si lega quasi ininterrottamente alla big band di Tommy Dorsey. Nei primi anni Cinquanta preferisce recuperare la propria indipendenza e suona come free lance presso varie stazioni radiotelevisive di New York.

Tra Goodman, il rock and roll e il pop

Tra il 1953 e il 1954 accetta di suonare con l’orchestra di Benny Goodman. Il suo strumento di elezione è il sassofono tenore che suona in uno stile fondamentalmente tradizionale, ma ricco di tendenze modernizzanti. C’è il suo zampino anche in uno dei dischi seminali del rock and roll delle origini. Richman infatti registra con Buddy Holly il 21 ottobre 1958, suonando l’assolo di sax in True Love Ways. Successivamente suona anche con Judy Garland nel concerto con il quale celebra il suo ritorno alla Carnegie Hall. Boomie muore in Florida il 22 marzo 2016.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".