Il 30 aprile 1926 nasce a New York il sassofonista Buddy Arnold, soprannominato anche “Grishaver”.

Il debutto a diciassette anni

Buddy Arnold debutta a diciassette anni con il clarinettista Joe Marsala. Nel 1949 registra vari brani con Gene Williams e la Junior Thornhill Band di Claude Thornhill, prima di iscriversi ai corsi di musica della Columbia University. Suona anche per qualche tempo con Buddy Rich. Quando nei primi anni Cinquanta, suona con Buddy de Franco e Neal Hefti, e incide per la ABC Paramount, Buddy Arnold è considerato uno dei giovani musicisti più promettenti della scena musicale statunitense. In quel periodo suona con Jerry Wald, Tex Beneke, Elliot Lawrence e Stan Kenton. Dopo la metà degli anni cinquanta la sua carriera è confusa e spesso caratterizzata da abbandoni a causa della tossicodipendenza.

Tra carcere e successo

Nel 1958 viene incarcerato per tentato furto. Sconta quasi due anni e nel 1960, tornato libero, suona, registra e va in tournée con la Stan Kenton Orchestra. Negli anni Settanta però le dipendenze riprendono la guida della sua vita. Nel 1977 viene arrestato a Pasadena, in California, per falsificazione di farmaci. Rilasciato riprende a suonare, ma negli anni Ottanta abbandona la musica a causa di un’altra condanna al carcere. Dopo il suo rilascio, fonda, con la sua seconda moglie, Carole Fields e con l’assistenza di John Branca, un’organizzazione chiamata Musicians’ Assistance Program o MAP per aiutare i musicisti con problemi di abuso di droga. Il 9 novembre 2003 muore per complicazioni dopo un intervento chirurgico a cuore aperto al Cedars-Sinai Medical Center.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".