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Cambiamento climatico, Onu: in 50 anni 12mila disastri

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Cambiamentoo climatico

Gli eventi meteorologici, climatici e idrici estremi hanno causato quasi 12.000 disastri dal 1970 al 2021 nel mondo, con oltre due milioni di vittime di cui il 90% nei paesi in via sviluppo e perdite economiche di circa 4.300 miliardi di dollari.

Lo rende noto uno degli ultimi rapporti dell’Organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo), che fa capo all’Onu, precisando che i danni economici sono aumentati vertiginosamente, ma il miglioramento degli allarmi precoci e la gestione coordinata dei disastri hanno ridotto il tasso della perdita di vite umane nell’ultimo mezzo secolo.

Obiettivo dell’Onu è garantire l’allarme precoce per tutti entro fine 2027.

D’altrocanto, sono ancora vivide nella mente dei tutti le immagini dei disastri causati a maggio dall’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Dalle stime realizzate da Regione e governo nazionale, e le indicazioni che arrivano dai settori produttivi, il conto è salatissimo: oltre 620 milioni di danni alle infrastrutture, tra rete viaria e ferrovie.

Strade e ferrovie

Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro, si legge in una nota della Regione. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e
1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel Riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria. Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), a oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni. Poi c’è tutta la parte delle ferrovie, con una previsione totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a Rfi e 15 di competenza di Fer.

I danni all’agricoltura

Oltre alla questione viabilità, ci sono gli ingenti danni che hanno subito famiglie e attività produttive. Uno dei settori più colpiti è senza dubbio l’agricoltura: “È andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati, dove si ottiene circa un terzo del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha soffocato le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni”, ha avvertito Coldiretti.

E c’è chi. invece, si ostina a sostenere che il cambiamento climatico non esiste.