Home C'era una volta Carla Boni, la rivale della Pizzi

Carla Boni, la rivale della Pizzi

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Il 17 luglio 1925 nasce a Ferrara Carla Boni, all’anagrafe Carla Gaiano, la cantante che negli anni Cinquanta contende a Nilla Pizzi il ruolo di “primadonna della canzone italiana”. La loro rivalità, costantemente alimentata dai rotocalchi dell’epoca, divide e appassiona il pubblico e le “imprese” di ciascuna vengono vissute dai sostenitori come se le due cantanti fossero impegnate sempre in una infinita gara sportiva.

Il sospetto di una rivalità inventata

Quando Carla Boni vince il Festival di Sanremo del 1953 con Viale d’autunno, in coppia con Flo Sandon’s davanti a Nilla Pizzi i giornali scandalistici escono con titoli di scatola parlando di “vittoria sul filo di lana”. I pettegolezzi e le polemiche mediatiche toccano l’apice quando diventa pubblica la relazione amorosa di Carla Boni con il cantante Gino Latilla, che da tempo i cronisti di rosa indicano come “sentimentalmente legato” a Nilla Pizzi. In realtà, come sempre accade nel mondo dello spettacolo, non tutto ciò che appare è vero. Se è ragionevole immaginare che ci sia un po’ di rivalità tra le due donne più popolari della scena musicale italiana degli anni Cinquanta c’è però da considerare atto che entrambe fanno parte della stessa “ditta”, cioè l’orchestra del maestro Cinico Angelini, uno dei potenti creatori di successi di quel periodo. Per questa ragione viene il sospetto che le polemiche giornalistiche sui loro burrascosi rapporti invece di danneggiarle finiscano per incrementare la popolarità di entrambe. Pettegolezzi a parte il successo di Carla Boni è sostenuto da un solido e robusto talento oltre che da una discreta conoscenza delle lingue che le consente spesso di cantare i brani nelle versioni originali. La sua voce esuberante e moderna sa districarsi con disinvoltura tra le innovazioni stilistiche di quel periodo e dimostra di poter passare senza troppi problemi dalle canzoni ritmiche in chiave swing alle melodie tradizionali.

Da bambina prodigio a stella della canzone

A soli dieci anni è una bambina prodigio che canta in una compagnia ferrarese di operette. Nel 1937 dodicenne va a Torino accompagnata dalla madre per sostenere un provino come all’EIAR. Qui viene notata dal maestro Pippo Barzizza che per qualche tempo pensa di sfruttare il suo talento per farne una sorta di Shirley Temple italiana ma poi non ne fa nulla. La bambina torna a Ferrara dove continua gli studi intenzionata a frequentare il Liceo Musicale e a diventare una cantante lirica. Lo scoppio della guerra cambia radicalmente i suoi progetti. Inizia a cantare nei locali della sua zona e si appassiona allo swing. Nel 1948 vince un concorso della RAI e inizia a pubblicare i primi dischi proprio con l’orchestra di Pippo Barzizza. Nel 1950 ottiene il suo primo grande successo con la canzone Il mago Baku. Nel 1952 entra a far parte dell’orchestra di Cinico Angelini e nel 1953 vince il Festival di Sanremo in coppia con Flo Sandon’s, con la canzone Viale d’autunno. Nasce in quel periodo la sua “rivalità” con Nilla Pizzi. Nel 1956 porta al successo Mambo italiano e nel 1958 sposa il cantante Gino Latilla che i cronisti di quel periodo consideravano il fidanzato della stessa Pizzi, alimentando ulteriormente la sua immagine di rivale della “regina” della canzone italiana. A partire dagli anni Sessanta sotto l’incalzare delle nuove mode abbandona progressivamente la scena. Torna alla ribalta negli anni Ottanta quando con l’ex marito Gino Latilla, l’ex rivale Nilla Pizzi e Giorgio Consolini, forma il gruppo Quelli di Sanremo. Nel 1999 ottiene un inaspettato successo discografico reinterpretando Mambo italiano con Flabby. Nel 2007 pubblica l’album Aeroplani ed angeli per festeggiare sessant’anni di carriera. Muore a Roma il 17 ottobre 2009 dopo una lunga malattia.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".