Home C'era una volta Cedar Walton, saldamente legato alla tradizione hard bop

Cedar Walton, saldamente legato alla tradizione hard bop

SHARE

Il 17 gennaio 1934 nasce a Dallas, nel Texas, il pianista e compositore Cedar Walton il cui nome completo è Cedar Anthony Walton jr.

Gli inizi con David Noon

Figlio di un’insegnante di pianoforte, inizia lo studio dello strumento a dieci anni, quando già si interessa di jazz. La sua carriera inizia a Dallas dove suona con diverse formazioni di blues, esibendosi tra l’altro al fianco di David Noon. Trasferitosi a Denver, in Colorado, frequenta per tre anni la locale università prima di dedicarsi a tempo pieno alla carriera di jazzman. Poco dopo ottiene le prime scritture importanti, suonando con Kenny Dorham, Gigi Gryce, Lou Donaldson e quindi con il gruppo di J.J. Johnson, dal quale viene chiamato per sostituire Tommy Flanagan. Successivamente fa parte, dal 1960 al 1961, del Jazztet di Art Farmer e Benny Golson registrando con questa formazione diversi dischi. Nel 1961 entra nei Jazz Messengers di Art Blakey con i quali rimane fino al 1964 e svolgendovi anche funzioni di arrangiatore e compositore.

Gli Eastern Rebellion

Terminata la collaborazione con Blakey, con il quale si riunisce ancora nel 1973 in occasione di una tournée in Giappone, Walton si dedica alla carriera solistica, suonando prevalentemente con trii o quartetti e collaborando spesso con cantanti come Etta James e Abbey Lincoln. Trasferitosi a New York, svolge un’intensa attività di free-lance che lo porta a collaborare con Eddie Harris, Blue Mitchell, Lee Morgan, Freddie Hubbard, Jimmy Heath e Milt Jackson. Alla fine degli anni Settanta Walton forma un quartetto, cui in un primo momento viene dato il nome di Eastern Rebellion e del quale fanno all’inizio anche George Coleman e Sam Jones e successivamente il batterista Billy Higgins, il contrabbassista Tony Dumas e il sassofonista Bob Berg. Saldamente legato alla tradizione hard bop, Walton è pianista in possesso di uno stile elegante e ricco di swing. Nelle sue improvvisazioni e soprattutto nel suo stile di accompagnatore è riconoscibile una decisa predilezione per le armonie sofisticate. Muore il 19 agosto 2013.

 

Previous articleIn libreria “Jia Ruskaja” di Flavia Pappacena
Next articleGadget ecologici ed ecosostenibili: i migliori da personalizzare
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".