Il 29 settembre 1947 l’orchestra di Dizzy Gillespie suona alla Carnegie Hall di New York. Per l’occasione schiera in formazione un nuovo percussionista. È il cubano Chano Pozo, un tipo di cui si dice un gran bene, da poco arrivato a New York.
Una magica macchina da ritmo
Il grande Gillespie ha scelto proprio la serata alla Carnegie Hall per provarlo e Pozo non delude le attese: quando l’orchestra lancia l’assolo di percussioni la sua conga diventa una magica macchina da ritmo capace di incollare gli spettatori alle sedie per ben trenta minuti. Un applauso scrosciante festeggia la nascita di un nuovo idolo del difficile pubblico newyorkese. Al termine del concerto lo stesso Dizzy, uno che se ne intende e non si lascia facilmente entusiasmare non può trattenersi dal dichiarare che Chano Pozo «È il più grande percussionista che abbia mai ascoltato». Chi è, in realtà, questo strano personaggio e da dove arriva? Chano Pozo, all’anagrafe Luciano Pozo y Gonzales, nasce all’Avana, Cuba, nel 1915.
Ucciso a revolverate
Di lui non si sa molto, a parte la sua passione per la ritmica di derivazione africana. Animatore sulla sua isola dei lunghi e fantastici festeggiamenti del “mardi gras”, non nasconde la sua appartenenza alla corrente religiosa Abakwa in cui l’animismo africano si mescola alle suggestioni magiche di un cristianesimo nero. In più studia a fondo la musica africana e i suoi ritmi trasferendo le esperienze nel jazz e nella musica orchestrale in genere. Sregolato protagonista delle notti cubane diventa ricco componendo due brani di successo, “El pin pin” e “Nague”, ma non cambia stile di vita. Quando, proprio nel 1947, lascia l’Avana per New York, è reduce da una lunga degenza in ospedale dopo una misteriosa aggressione a colpi di pistola. Se ne va per paura, ma anche perché lo attraggono le influenze afro-cubane che stanno dando nuovi colori al “bop”. New York non gli salverà la vita. Cinque mesi dopo il concerto alla Carnegie Hall verrà ferito mortalmente a revolverate nel Rio Cafè di Harlem.