Home C'era una volta Charles McPherson, tra i più validi continuatori dell’opera di Bird

Charles McPherson, tra i più validi continuatori dell’opera di Bird

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Il 24 luglio 1939 a Joplin, nel Missouri, nasce il sassofonista Charles McPherson. Si stabilisce a Detroit con la famiglia nel 1946 e comincia a studiare musica nella Northwestern High.

Dal flicorno al sax

Alla Northwestern High il piccolo Charles viene indirizzato verso il flicorno, malgrado la sua istintiva preferenza per il sassofono. Per un lungo periodo suona il flicorno nella banda scolastica in quando, grazie alla disponibilità di un insegnante, inizia a studiare il sax alto e a frequentare il Bluebird Club per ascoltare Barry Harris che a quell’epoca ha un gruppo nel quale figurano Pepper Adams ed Elvin Jones. Ha solo quindici anni, ma riesce a divenire amico di Harris e per un paio di anni lo frequenta assiduamente dopo il lavoro nel club, studiando con lui e compiendo grandi progressi, soprattutto nella conoscenza musicale. A diciassette anni McPherson debutta professionalmente proprio con Harris e successivamente con Lonnie Hillyer e altri. Nel 1959 si trasferisce a New York dove fa la conoscenza di Yusef Lateef che lo presenta a Charlie Mingus. Il bassista crede nelle possibilità del giovane sassofonista e lo accoglie nella sua formazione con la quale si esibisce in un gran numero di concerti e tournées partecipando anche a molte sedute di registrazione discografica. Questa collaborazione con Mingus, pur con diverse parentesi, si prolunga per una dozzina di anni durante i quali il sassofonista trova anche modo di suonare per diverso tempo al Minton’s con Barry Harris, di formare nel 1966 un gruppo con il trombettista Lonnie Hillyer, di esibirsi in diversi concerti e club, di partecipare a sedute discografiche e anche di prendere parte a festival di risonanza mondiale, come Monterey e Newport. Dal 1966 si esibisce anche con una formazione sotto suo nome che utilizza durante le pause delle collaborazioni con Mingus e delle tournée.

Un continuatore di Charlie Parker

La sua attività non è limitata a quella di esecutore, ma si amplia con composizioni come Horizons, Night Eyes, Charisma, She Loves Me, con l’insegnamento nei college, con partecipazione anche a lavori cinematografici come la colonna sonora di Night Song. Nel 1967 i critici invitati dalla rivista Down Beat lo proclamano vincitore nella categoria junior per la categoria altosax. Nel 1974 compie una lunghissima tournée che tocca l’Europa orientale con un gruppo che vuole ricordare l’opera di Charlie Parker e che si chiama Musical Life Of Charlie Parker. Influenzato inizialmente da Johnny Hodges. McPherson ha deciso che la maniera di suonare il sax alto non poteva che essere quella di Charlie Parker, non appena ha avuto l’occasione di ascoltare Bird, e da quel momento, la sua musica è sempre stata un omaggio a Parker. Intendiamoci, non è un pedissequo imitatore del maestro, ma un sassofonista che ha cercato di intuire lo sviluppo di una concezione musicale che indubbiamente Parker avrebbe potuto realizzare se la sua carriera musicale non avesse avuto una conclusione tanto precoce. Questo spiega perché i critici concordino nel ritenere il sassofonista di Joplin tra i più validi continuatori dell’opera di Bird.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".